Perenne lo stato di agitazione per gli operai forestali siciliani, continuamente ansiosi di sapere che fine abbiano fatto gli stipendi già maturati. Il ritardo nella corresponsione degli emolumenti arretrati si accumula mese dopo mese e la situazione diventa sempre più insostenibile per le famiglie, mentre gli uffici amministrativi degli assessorati regionali interessati si scaricano, vicendevolmente, le responsabilità. Ciò alimenta, ulteriormente, l’esasperazione della categoria che versa sempre più in condizioni economiche e lavorative precarie.
“L’incapacità politica regionale e l’opprimente burocrazia stanno portando un intero comparto al collasso – affermano i responsabili sindacali della Sinalp, Angelo Barbagallo e Maurizio Marino – mentre il presidente Crocetta è preso dalla bega dei rimpasti e da altre inutili questioni che hanno esclusivamente lo scopo di mantenere in vita le poltrone del potere, incurante che dall’altro lato c’è gente che non riesce più a fare la spesa o a comprarsi le medicine per curarsi. Ciò che fa più rabbia – aggiungono – è l’inerzia di molti politici, di ogni ruolo e di ogni appartenenza, che stanno tranquillamente seduti negli scranni e svolgono una vita serena percependo puntualmente lo stipendio e le altre indennità che, vergognosamente, aumentano anziché diminuire. Visto che sono proprio i numeri a non quadrare, crediamo che sia giunto il momento della resa dei conti e come sindacato chiediamo una scrupolosa verifica contabile sia sulle perizie sia sulle spese generiche e sia sulla gestione dei fondi pubblici, ma anche sugli emendamenti che vengono votati in aula. Siamo delusi da questo governo regionale che continuamente deve presentare emendamenti per riparare errori che non riesce a evitare – dichiarano – ma la cosa grave è la difesa a oltranza che questo governo regionale riceve sistematicamente da certi organi di stampa, che lo definiscono come “il migliore di sempre”, mentre a noi sembra il più compromesso di ogni tempo, affaccendato com’è a cambiare continuamente maggioranze pur di vivacchiare. È giusto che l’opinione pubblica sappia che certi tagli portano a una maggiore spesa – ci dicono – così come avviene per le assunzioni degli operai forestali stagionali che non vengono avviati in tempo per mancanza di fondi e poi per spegnere gli incendi si pagano milioni di euro per gli interventi aerei. Alla fine del servizio antincendio – annunciano i due sindacalisti – renderemo pubbliche le statistiche dell’intera campagna (dal numero degli incendi, alle aree percorse dal fuoco, ai costi per gli interventi aerei) e inoltre chiederemo la revisione razionale dei costi delle perizie e di altre spese poco trasparenti, visto che si tratta di denaro pubblico. Insomma, vigileremo su tutto quello che verrà votato in aula, rendendolo pubblico, e chiederemo all’assemblea regionale di votare una legge che renda possibile il licenziamento di tutti quei dipendenti “fannulloni” che tanto danno recano ai siciliani e all’immagine della Sicilia. Sappiamo benissimo – concludono – che la nostra azione sindacale ci procurerà molti nemici, ma siamo convinti che la battaglia intrapresa sia combattuta per una giusta causa”.
Gaetano Scarpignato