La notizia della scomparsa della dott.ssa Grazia Brex, nativa di Agira ma acese di adozione, si è diffusa immediatamente suscitando sincero cordoglio in tutti coloro che l’hanno conosciuta ed apprezzata per la sua vita sobria, lontana dai riflettori, e la sua preparazione davvero straordinaria, conseguita grazie allo studio e all’esperienza diretta sul campo, che poi ha riversato in cinque pubblicazioni con case editrici nazionali e apprezzate da tutti coloro che si occupano di servizi sociali. Infatti, la Brex è stata dirigente superiore della Regione Siciliana, docente nell’Università di Catania, componente dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della diocesi di Acireale e socia dell’Accademia Zelantea, e, soprattutto, direttrice dell’EAS (Ente Attività Sociali), ente che ha formato e diplomato centinaia di assistenti sociali e che più di un decennio fa ha sottoscritto una convenzione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: con la direzione scientifica di questo prestigioso Ateneo ha attuato tantissimi corsi di formazione e di aggiornamento per assistenti sociali, riconosciuti dall’Ordine nazionale e regionale degli assistenti sociali, e frequentati da professionisti provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria, per insegnanti ed educatori di comunità, per psicologi e avvocati (in quest’ultimo caso con l’accreditamento dell’Ordine Forense). Il livello alto della formazione è stato sempre riconosciuto e si deve ammettere che in massima parte è stato ottenuto grazie al rigore e alla puntigliosità scientifica della Brex, coadiuvata da un Comitato Scientifico, che l’ha costantemente supportata condividendone le intuizioni e le strategie. Sempre attenta alla lettura delle emergenze sociali, con l’EAS spesso ha anticipato delle risposte formative impellenti, che solo dopo hanno trovato qualche risposta istituzionale. Bisogna, infine, precisare che la direttrice Brex ha svolto la sua opera con esclusivo spirito di servizio e di volontariato. La sua è stata una testimonianza credibile di impegno gratuito e costante. Come ha scritto su “La Sicilia” Giuseppe Contarino: “Questa donna speciale, autentica, forte di una ricchezza tutta spirituale, lascia il profumo di una testimonianza e di una saggezza essenziali, coltivate a fianco della dott.ssa Maria Barbagallo, con la quale alimentava, suggeriva e realizzava iniziative uniche in Sicilia, apprezzate anche in campo nazional …”. La sua dipartita lascia un vuoto difficilmente colmabile.
Giovanni Vecchio