Giarre Taormina, 1 a 1 denso di rimpianti

Si è conclusa con il risultato di 1-1- la sfida tra Giarre e Taormina, svoltasi al “Regionale”. Grande il rammarico in casa gialloblù per una gara che avrebbe potuto riservare un epilogo più dolce. Il rigore fallito da Sottile nei minuti di recupero ha infatti spezzato il sogno dei locali di vincere la partita e di veleggiare in vetta alla classifica a punteggio pieno. Tuttavia, il collettivo di Romeo, per tuffarsi efficientemente nella settimana che precederà l’infuocata trasferta di vittoria, dovrà presto metabolizzare l’amarezza che un urlo strozzato in gola lascia. Posto ciò, i gialloblù hanno offerto una prestazione in chiaroscuro che nulla toglie ai meriti di un Taormina abile, a differenza dei precedenti di Coppa Italia, ad accorciare sui portatori di palla ed a limitare i rifornimenti per gli attaccanti. Dopo un primo tempo chiusosi con il vantaggio del Taormina, il team del Presidente Di Martino aumentava la sua pressione ai danni degli ospiti fino a costringerli a subire il pari di Villani.  Poi, l’episodio che avrebbe potuto sancire il successo dei gialloblù si traduceva in un errore dal dischetto di cui i taorminesi hanno poi beneficiato. Schierato con un 4-4-2 in cui la difesa era orfana di Patanè, il Giarre provava sin da subito ad impensierire il Taormina quando Patti serviva Aleo, il quale, abbassatosi a centrocampo per aiutare i mediani, sventagliava a destra per Nirelli. Quest’ultimo poi gettava il pallone nel cuore dell’area ma senza fortuna. Intorno al 16′ del primo tempo invece arrivava il tempo delle recriminazioni per il Giarre. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo infatti Aleo veniva atterrato platealmente ma secondo il direttore di gara non vi erano gli estremi per un penalty. Intorno al 29′ del primo tempo invece Villani dalla sinistra innescava con un lancio il taglio di Aleo ma il portiere in uscita anticipava l’attaccante. Successivamente, intorno al 34′ del primo tempo arrivava la doccia fredda per i gialloblù. Sugli sviluppi di un’azione nata sulla sinistra e articolatasi sulla destra, Gallucci, posizionato al centro dell’area, riceveva palla e con un rasoterra ad incrociare batteva Nicotra. Lo 0-1 per il Taormina scuoteva i locali e così al 43′ del primo tempo Aleo allargava il gioco per Sottile, la cui sgroppata culminava in un pallone in mezzo al centro dell’area per La Spina. Tuttavia, la conclusione di La Spina veniva intercettata dal portiere Meo, il quale deviava in corner.

Successivamente, Sottile rubava palla in mezzo al campo per poi servire Aleo il cui diagonale ad incrociare era però debole e dunque facile preda del portiere.Nella ripresa, il Giarre provava a pigiare sul pedale dell’acceleratore quando Sottile effettuava un tiro che sorvolava la traversa. Dopo pochissimo invece, Patti non riusciva ad impattare un pallone scodellato dalla sinistra. Il suo tentativo di correggere in rete l’imbeccata con una scivolata risultava infatti vano. Al 18′ del secondo tempo invece il Taormina sfiorava il raddoppio. Un’azione bene congegnata dai messinesi lungo il fianco destro gialloblù, culminava in una conclusione respinta a fatica da Nicotra. Da distanza ravvicinata poi Fenech doveva fare i conti con un Nicotra oppostosi per due volte ai tiri dell’avversario. Al 29′ del secondo tempo arrivava invece la rete del pari gialloblù. Villani da posizione defilata ma all’interno dell’area lasciava partire una bordata ad incrociare che si insaccava nell’angolino basso alla sinistra del portiere Meo. Incassato il goal dell’1-1, il Taormina provava a riorganizzarsi e così accadeva che Campanella servisse Mammone dentro l’area gialloblù, ma nella circostanza era tempestiva l’uscita di Nicotra, abile a chiudergli lo specchio della porta. Poi arrivava l’episodio che avrebbe potuto decidere l’incontro. Aleo irrompeva nell’area di rigore avversaria per poi essere abbattuto. L’arbitro senza alcun tentennamento assegnava in pieno recupero il rigore ma Sottile lo calciava basso e a lato. Al triplice fischio, pur aleggiando un clima di amarezza, i giocatori gialloblù entravano comunque negli spogliatoi con la consapevolezza di possedere la forza emotiva per rimettere in piedi una gara complicatasi.