Esordio letterario per Elena Gambino, una coraggiosa signora di Calatabiano la quale ha deciso di dare alle stampe il racconto autobiografico della “prima parte” della sua travagliata esistenza, soffocata dalla società patriarcale e maschilista con cui, sin dalla nascita, ha dovuto fare i conti
Sarebbe davvero auspicabile che ogni essere umano mettesse per iscritto e divulgasse il racconto della propria vita, facendolo magari confluire in un libro, in maniera tale da trasmettere agli altri le proprie esperienze e, soprattutto, i propri errori affinché li si possa evitare. E’, dunque, da additare ad esempio la recente fatica letteraria di Elena Gambino, una coraggiosa signora del Comune etneo di Calatabiano la quale ha dato alle stampe, per i tipi della “Book Sprint”, il romanzo autobiografico “Speranze di una vita migliore”, incentrato sul suo alquanto travagliato vissuto di donna vittima di una società patriarcale e maschilista, che a tutt’oggi, purtroppo, sopravvive in qualche angolo della provincia siciliana (e non solo…).
Nelle circa trenta pagine di cui si compone lo scritto, l’autrice racconta di una ragazza in perenne lotta con una famiglia estremamente possessiva, che le impedisce persino di affacciarsi al balcone di casa, di proseguire negli studi ed, ovviamente, di frequentare il ragazzo del quale si era invaghita negli anni dell’adolescenza in quanto “l’uomo giusto” da sposare gliel’avrebbe procurato “all’età giusta” il padre-padrone, scegliendolo tra la sua cerchia di amicizie; inizia così un matrimonio in realtà mai… cominciato, a cui la protagonista del romanzo-verità, dopo tutta una serie di amare vicissitudini, riesce a porre fine con la separazione.
E proprio dall’epilogo di questa struggente ed a volte drammatica storia di vita vissuta scaturisce il titolo decisamente ottimista che Elena Gambino ha voluto dare alla sua opera prima: una sorta di invito, rivolto soprattutto alle tante donne che ancora soffrono “in silenzio”, a chiudere drasticamente col passato per accingersi a guardare al futuro in maniera positiva e, soprattutto, “da protagonista”, senza che siano più né padri e né mariti a decidere per te.
«E’ risaputo – dichiara l’autrice esordiente – che la scrittura presenta delle proprietà terapeutiche, in quanto fissando su carta i propri pensieri ed i propri sentimenti si avverte una sorta di piacevole sensazione liberatoria, che io ho provato durante la stesura di questo volumetto. Ma, al di là di questo aspetto strettamente personale, con “Speranze di una vita migliore” ho voluto rendere giustizia alla verità, mettendo a nudo tutto ciò che avevo tenuto sempre nascosto dentro: ho pensato, in pratica, che era ora di finirla con le apparenze, ossia col fingere di essere una donna “tranquilla”, mentre in me, sin da quando sono venuta al mondo (guarda caso lo stesso giorno di Cristo, ossia il 25 dicembre), ha sempre albergato il malessere esistenziale, provocato dalle persone che mi stavano accanto. Intanto, sono parecchio gratificata dal successo di vendite che sta riscuotendo questa mia opera prima, acquistabile anche tramite Internet dal sito della “Book Sprint Edizioni”. E mi è pure capitato di parlare personalmente con diversi lettori, molti dei quali mi hanno fatto felice dicendomi che quanto da me scritto ha procurato in loro delle emozioni».
Non ci resta che attendere una seconda prova letteraria di Elena Gambino (la quale “nel cassetto” ha anche tante pregevoli poesie), magari su questo appena iniziato “secondo tempo” della sua esistenza, che le auguriamo possa restituirle tutte le gioie sino ad oggi sottrattele da un crudele destino.
Rodolfo Amodeo
FOTO: Elena Gambino (la prima foto da sinistra, scattata a Giardini Naxos, è quella che appare sulla copertina di “Speranze di una vita migliore”)