Orbene, tra i punti prescelti c’è quello di piazza Ungheria, davanti l’ex macello comunale che, dopo gli interventi di riqualificazione, ospita manifestazioni di vario genere. L’ingresso principale della struttura è stato “murato” dai cassonetti, in tutto tre, per il momento. Ma ogni batteria è costituita, come detto, da cinque contenitori, e gli addetti al servizio Nu stamane, non hanno trovato il modo di collocare gli altri due cassonetti mancanti, essendo stato occupato per intero lo spazio dinanzi il cancello d’ingresso. Dunque che fare? Probabilmente gli altri due cassonetti mancanti verrano posizionati sul marciapiede di corso Sicilia o addirittura in prossimità del crocevia di via Ferrara. Problema chiuso!
Ora sorge una domanda. Anzi due. Chi ha scelto questa infelice location da trasformare in “ecopunto” a ridosso di una struttura di aggregazione sociale? Il rischio è che si trasformi da qui a poco in una piccola discarica permanente: vogliamo scommettere? Secondo: nessuno si è adoperato per prendere le misure di cinque cassonetti affidando agli operatori ecologici il compito di collocarli alla meno peggio? Insomma, come detto, le solite “cose” di Giarre. Come inizio niente male.
E se il buongiorno si vede dal mattino…