Vittorie di Pirro e imbarazzanti spallucce in aula per quelle more “elettriche” che hanno portato ad un evitabile debito, frutto di una presunta sciatteria gestionale, di oltre un milione di euro: denari sperperati in nome della contemporaneità giarrese.
Ieri sera, giovedì, il Consiglio comunale doveva dibattere ed approvare il Bilancio di previsione 2014, momento topico della vita amministrativa ma, a monopolizzare per oltre un’ora il dibattito, è stata, invece, la “scoperta” di un enorme debito di circa € 1.000.000,00 di sole more per “ritardato pagamento” che il Comune di Giarre dovrà sborsare nei confronti dell’azienda che fornisce l’energia all’Ente.
La patata bollente è venuta alla “luce” quando il consigliere Francesco Cardillo ha illustrato nei dettagli un maxi emendamento tecnico che serviva ad apportare correttivi al Bilancio già predisposto (con un volume di somme spostate di circa € 13.000.000,00). Cardillo è stato duramente incalzato dal consigliere Gabriele Di Grazia che ha preteso chiarimenti circa lo spostamento di una consistente somma, oltre € 1.100.000,00. Un colpo di corrente degno di essere paragonato alla vicenda, anch’essa clamorosa, della Determina 75 Bis.
Ieri, però, affondi a parte, in molti hanno notato quel silenzio compiacente della maggioranza che, comunque, non è riuscita a mascherare un evidente imbarazzo sulla vicenda dell’energia elettrica d’oro. Peggio. Nessuna spiegazione chiara e netta è stata fornita né dal sindaco, assessore al ramo, né, tantomeno, dai dirigenti presenti. Russo e Lipari evitando di incrociare lo sguardo del sindaco, hanno preferito contare il numero delle crepe presenti sul tetto dell’aula consiliare.
L’unica informazione certa emersa è che questo contratto è stato sottoscritto nel 2011 dalla precedente amministrazione Sodano ma, ad oggi, non è dato sapere a quale periodo si riferiscano le more anche, se ,dal dibattito pare proprio che queste somme siano maturate nella gestione Bonaccorsi. Nel silenzio dell’aula Di Grazia ha sottolineato come per pagare queste somme verrà utilizzato oltre € 1.000.000,00 proventi da un trasferimento extra da parte dello Stato che poteva essere utilizzato per risolvere molti altri problemi della città (la riparazione delle strade ad esempio) denaro pubblico che viene, invece, così sperperato. Per meglio comprendere l’entità della gravità del danno, Di Grazia, in aula, ha usato come metro di confronto la Tasi da cui il Comune prevede di incassare € 1.700.000,00.
Alla luce di quanto emerso, i consiglieri di opposizione Tania Spitaleri, Giannunzio Musumeci e Gabriele Di Grazia, hanno preannunciato di voler raccogliere tutta la documentazione per poi inviarla alla Procura della Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità e, all’iniziativa dei consiglieri, si è preventivamente accodato anche il Collegio dei Revisori dei Conti che, per bocca del suo presidente, dott. Daniele Fresta, ha pubblicamente preannunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva sul tema anche perché, ha dichiarato, “si potrebbe prefigurare un danno erariale”. Staremo a vedere se davvero ci sarà una loro presa di posizione. Sulla Determina 75 bis le acque si sono agitate, solo dopo l’apertura di una inchiesta della Guardia di finanza.
Quanto al secondo emendamento di Scuderi, la pubblica illuminazione in via Damasco (€ 100.000,00), nulla di nuovo sotto il cielo; decisamente modesti gli altri emendamenti: per manutenzione, messa in sicurezza e scerbatura di alcune strade € 10.000,00 proposto da Francesco Cardillo; teatro Rex per € 40.000,00 proposto da Angelo Spina a nome della IV commissione, € 1.000,00 proposto da Art. 4 (Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri) per videosorveglianza scuola Ungaretti Macchia, € 2.000,00; per il Polo catastale, proposto da Giarre Futura (Camarda e Turrisi) € 2.000,00; proposti dall’opposizione ed approvati € 20.000,00 per manutenzione Pala Jungo, € 9.000,00 per ripristino della croce da collocarsi sul tetto della chiesa di Trepunti e € 2.000,00 per diretta streaming del Consiglio comunale (questi ultimi proposti da Di Grazia, Gulisano, G. Musumeci, Spitaleri e Zappalà).
Città viva ha votato tutto contrario (strana scelta) ed assente dal dibattito. Un silenzio che, al momento, suona come una resa.