I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, hanno confiscato il patrimonio di circa 3 milioni di euro illecitamente accumulato da Agatino Litrico, 40 anni, appartenente al clan mafioso dei “Cappello” e dedito al traffico di sostanze stupefacenti per conto del sodalizio.
Nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata una delle misure più efficaci è costituita dall’aggressione degli illeciti profitti derivanti dai reati e reinvestiti dalle diverse organizzazioni. E’ in tale contesto che i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, dopo l’arresto nel 2009 per traffico di droga, hanno avviato una mirata indagine patrimoniale nei confronti del Litrico e del proprio nucleo familiare per verificare la coerenza del suo tenore di vita con i redditi formalmente dichiarati.
All’esito delle attività investigative, condotte anche attraverso l’utilizzo del software “molecola”, apposito applicativo sviluppato dalla Guardia di Finanza per l’analisi di tutte le informazioni disponibili nelle banche dati, è emerso chiaramente l’illecito arricchimento della famiglia Litrico e la netta sproporzione fra il patrimonio disponibile, indebitamente accumulato nel corso degli anni per effetto delle ripetute condotte criminose, e i redditi ufficiali.
Pertanto, le Fiamme gialle etnee hanno proposto alla competente A.G. l’adozione della misura ablativa dei beni individuati, del valore di circa 3 milioni di euro.
La Sezione Misure di Prevenzione, nel Collegio presieduto dal Giudice Carlo Cannella, ha così disposto la confisca di 3 immobili e 3 appartamenti, tutti siti in Catania, un’impresa individuale dedita alla pesca a strascico con il relativo peschereccio denominato “Caimano” (da cui il nome dell’operazione), un’autovettura, 1 furgone, 2 depositi a risparmio e un conto corrente bancario.