Lo dichiara la funzionaria comunale Maria Immesi, responsabile dell’area amministrativa in cui presta servizio il dipendente che, nei giorni scorsi, ha pubblicamente denunciato di essere vittima di soprusi sul posto di lavoro, tra cui la mancata comunicazione del cambio di serratura del suo ufficio
A Francavilla di Sicilia (e non solo) ha suscitato molto interesse il caso, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa, dell’impiegato comunale Sebastiano Cristaudo, che giovedì scorso si è ritrovato improvvisamente “sfrattato” dal suo ufficio a causa di un cambio di serratura del quale non era stato messo al corrente.
Quel nostro servizio giornalistico al riguardo ha ricevuto migliaia di visualizzazioni e tantissimi post di solidarietà nei confronti del Cristaudo, peraltro portatore di handicap grave, il quale ha dovuto stazionare per quasi un’ora “al freddo e al gelo” (era una mattinata piuttosto piovosa e ventosa) non essendo in possesso della nuova chiave per poter accedere al luogo di lavoro.
Sotto accusa, ovviamente, la signora Maria Immesi, in quanto responsabile dell’area amministrativa di vigilanza, ossia il settore in cui l’impiegato “sfrattato” presta servizio. La funzionaria comunale francavillese ci ha, quindi, contattato per fornire la sua versione dei fatti ed esercitare il suo legittimo diritto di replica.
«Innanzi tutto – esordisce la signora Immesi – se il signor Cristaudo ha atteso cinquanta minuti prima di poter entrare in ufficio, significa che si è presentato sul posto di lavoro con largo anticipo rispetto all’orario di entrata che, sulla base della sua posizione contrattuale (istruttore amministrativo di categoria C1), è alle 8,30.
«Per quanto concerne, poi, la questione della chiave, da dirigente avrò avuto i miei buoni motivi per cambiarne la serratura. Ed, in ogni caso, quella chiave serve solo al nostro personale che espleta i servizi esterni e non anche a quegli impiegati che curano, come il signor Cristaudo, i servizi amministrativi interni.
«Inoltre, so per certo che il signor Cristaudo è in procinto di essere assegnato all’ufficio del Giudice di Pace: perché, dunque, mi sarei dovuta premurare a fornirgli la nuova chiave del nostro ufficio?!…».
Ma nella sua pubblica lamentela (indirizzata per iscritto anche alle massime autorità comunali) Sebastiano Cristaudo ha pure denunciato la sua estromissione dai “progetti-obiettivo” e dagli “straordinari”, assegnati invece regolarmente agli altri suoi colleghi dell’area di vigilanza.
«Mi spiace per il signor Cristaudo – controbatte al riguardo la funzionaria Immesi –, ma con i tempi che corrono mi trovo a gestire un budget finanziario alquanto esiguo, che basta a stento per poter garantire gli essenziali servizi sul territorio espletati dai nostri agenti. Figuriamoci se possiamo ipotizzare “progetti-obiettivo” e “straordinari” anche per il personale interno.
«Pertanto – conclude Maria Immesi – il signor Cristaudo non ha nulla di che lamentarsi: nei suoi confronti non è stato posto in essere alcun trattamento discriminatorio».
Rodolfo Amodeo
FOTO: Maria Immesi, l’ingresso dell’ufficio di Polizia Municipale e Sebastiano Cristaudo