L’ormai consueto appuntamento autunnale organizzato dal locale Fotoclub di Angelo Savoca è stato quest’anno particolarmente significativo e “solenne” data l’abbondante produzione del prelibato alimento, che non ha “segreti” per i numerosi soci del sodalizio di Riposto
E’ ormai una tradizione l’annuale serata micologica che, ad ogni autunno, viene organizzata a Giardini dal “Fotoclub Naxos” avvalendosi dell’autorevole e competente supporto del “Gruppo Micologico Jonico-Etneo” di Riposto, fondato oltre vent’anni fa dal medico Lina Signorino e dal marito Leonardo La Spina, attuale presidente del sodalizio. L’edizione 2014 del simpatico meeting è stata particolarmente significativa e “solenne” data l’abbondante produzione di funghi che ha caratterizzato la presente annata.
Così, sui tavoli del noto ristorante-pizzeria giardinese “La Taverna”, che ha ospitato l’iniziativa, sono stati esposti un’ottantina di diversi esemplari del prelibato alimento, mentre alle pareti del locale il presidente del Fotoclub Naxos, Angelo Savoca, ha allestito una mostra fotografica sull’argomento.
La serata si è, quindi, riempita di contenuti, con gli interessanti interventi dell’esperto Nino Lombardo, il quale si è soffermato sulla sempre delicatissima questione della velenosità di alcune specie di funghi, e dei coniugi La Spina-Signorino, fondatori del Gruppo Micologico Jonico-Etneo (a sua volta affiliato all’associazione micologica nazionale “Bresadola”).
«Tutto è nato – ha spiegato la dottoressa Signorino, che è anche direttore della prestigiosa ed elegante “Rivista di Micologia Siciliana” – dalla comune passione giovanile di andare a funghi. Ma a me ed a mio marito la cosa ci “intrigava” a tal punto che abbiamo deciso di creare un’organizzazione apposita coinvolgendo tutti gli appassionati come noi. Oggi siamo tantissimi soci, provenienti non solo da Riposto, ma anche da altri centri della Sicilia Orientale come Catania, Giardini Naxos, Mascali, Acireale e Caltagirone.
«In questi ventidue anni di attività non ci siamo solo “parlati addosso” noi cultori della materia, ma abbiamo anche e soprattutto divulgato all’esterno la micologia attraverso riviste e pubblicazioni varie nonché l’annuale mostra, che ormai costituisce un appuntamento fisso delle manifestazioni ripostesi.
«La nostra “missione” divulgativa – ha sottolineato Lina Signorino – si prefigge non solo di incentivare i piaceri del palato, ma anche e soprattutto di tutelare la salute dei tanti raccoglitori, spesso improvvisati e poco accorti, e di far altresì capire l’importanza dei funghi nel mantenimento degli equilibri degli ecosistemi. “Andare a funghi”, pertanto, non è un semplice hobby finalizzato al procacciamento di qualcosa di gustoso da mangiare, ma una vera e propria scienza il cui oggetto di studio sono queste straordinarie, multiformi ed a volte pericolose creature, comunque necessarie al benessere dei luoghi in cui crescono. Non a caso, per praticarne la raccolta, la normativa vigente richiede la frequenza a corsi (organizzati ogni anno anche dalla nostra associazione) per il conseguimento di un apposito patentino».
Intrattenersi con i dirigenti ed i soci del Gruppo Micologico Jonico-Etneo di Riposto è un qualcosa di veramente piacevole, oltre che utile: le loro esperienze sul campo ed i loro saperi affascinano l’ascoltatore, sia esso neofita che già pratico della materia. Si ha, ad esempio, modo di sfatare tutti quei “pericolosi” luoghi comuni, spesso dettati da superstizione ed ignoranza, sulla velenosità dei funghi e sui sistemi per riconoscerla, che non consistono certo nel vedere l’aglio che si scurisce dopo la cottura o nel fatto che i funghi nascano vicino ad oggetti ferrosi arrugginiti.
E se tutti i “fungaioli” seguissero i preziosi insegnamenti ed i saggi consigli del sodalizio ripostese, non si assisterebbe più all’indecoroso assalto domenicale alla montagna da parte di orde di gitanti ignoranti e presuntuosi, armati di rastrelli e sacchetti di plastica, i quali non si fanno scrupolo di portare a tavola le specie più velenose e di distruggere inesorabilmente quelle che salvaguardano il contesto ambientale.
Rodolfo Amodeo