Quella di lunedì prossimo, 10 novembre, potrebbe rappresentare (nel bene o nel male…) una data “storica” per la prima colonia greca di Sicilia: il Comune di Giardini Naxos e le varie autorità competenti si riuniranno, infatti, in un’apposita conferenza dei servizi per approvare in via definitiva il progetto del porto turistico, oggetto in questi mesi di un vivace dibattito politico-culturale che ha visto varie associazioni locali nonché esponenti della società civile manifestare il loro aperto dissenso verso un’opera ritenuta un “ecomostro”, specie laddove si prevede la realizzazione nella baia naxiota di uno spazio commerciale a due piani con annessi parcheggi e ristoranti «con conseguente svuotamento – hanno in particolare fatto osservare i rappresentanti di “Legambiente” – di parte del bacino sabbioso antistante l’antico Palazzo Paladino, per non parlare dell’utilizzo di migliaia e migliaia di metri cubi di cemento armato».
Dal canto suo, il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, ha sempre sottolineato che «non si tratterà di una nuova realizzazione, bensì di una riqualificazione del porto già esistente, non certamente consono ad una cittadina turistica come la nostra».
La spinosa “querelle” sarà al centro della pubblica manifestazione “Insieme per il diritto all’informazione”, che avrà luogo a Giardini Naxos nella mattinata di dopodomani, domenica 9 novembre a partire dalle ore 10.00, su iniziativa dei Movimenti “Sicilia Anno Zero”, “Meet Up 5 Stelle” e “La Fenice”, i cui attivisti, in un banchetto allestito in Piazza Municipio, incontreranno personalmente i cittadini giardinesi per sensibilizzarli in merito alle “criticità” del nuovo porto turistico.
«Il 10 novembre 2014 – si legge in una nota diramata dai promotori dell’iniziativa di domenica prossima – si deciderà per sempre del futuro di Giardini Naxos. Ma temiamo che pochi ne siano al corrente e sufficientemente informati, malgrado il nostro Statuto Comunale, all’articolo 60, garantisca a tutti i cittadini il diritto all’informazione ed alla partecipazione popolare. Si sappia, pertanto, che noi diciamo “No” a questo tipo di porto, che arreca un’ulteriore offesa al paesaggio ed alla salute della baia, che nega la balneazione e che danneggia l’economia locale. Il mondo, ed in particolare il settore del turismo, guardano alla salvaguardia dell’ambiente, alla sostenibilità, al recupero delle tradizioni ed al benessere: Giardini Naxos, invece, si gira dalla parte opposta!».
Incaricata di realizzare il discusso porto di Giardini Naxos è la Società “Tecnis S.p.A.”. L’opera presenta un costo complessivo pari a cinquanta milioni di euro, finanziati in parte dall’impresa costruttrice ed in parte dalla Regione Siciliana e da prestiti e mutui erogati da istituti di credito.
Rodolfo Amodeo
FOTO: il “rendering” (ossia la previsione grafica) del nuovo porto di Giardini Naxos e della galleria commerciale che dovrebbe essere ricavata al suo interno