Valverde calma apparente, sia in Giunta che in Consiglio comunale all’interno del gruppo di maggioranza “Valverde viva”. In pochi giorni, dimissioni del presidente del consiglio Mario Massimo Di Pietro, azzeramento Giunta Municipale, e nuove nomine degli assessori.
In seduta straordinaria e urgente, il vice presidente del Consiglio Alfio Sambataro, ha convocato la seduta di Consiglio: all’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni del presidente del Consiglio, ed elezioni del nuovo presidente. Relazione del sindaco su revoca e nomina della Giunta municipale.
In una sala gremita di cittadini, erano presenti due telecamere per registrare le seduta consiliare su precedente richiesta del consigliere di minoranza Francesco Freni, ad inizio seduta il presidente dimissionario Di Pietro ha letto una nota indirizzata ai colleghi ed alla cittadinanza, dove ha spiegato i motivi delle sue dimissioni, ha chiesto scusa della sua leggerezza nel convocare in ritardo il Consiglio per approvare il bilancio di previsione (il 30 dicembre, anziché entro il 30 novembre 2013), seduta annullata, poi, dal Tar su ricorso dei consiglieri di minoranza: Angelo Spina, Anna Maravigna, Domenico Caggegi, Maddalena Valeria Finocchiaro, Francesco Freni. Nella sua nota Di Pietro ribadisce che ha agito per il bene dell’Ente Comune di Valverde, ed il Tar ha annullato la seduta solo per il ritardo.
Finocchiaro, Spina e Maravigna, hanno lanciato dure accuse all’ex presidente rimarcando che, oltre al ritardo sulla convocazione, non c’erano i 15 giorni per l’esame della documentazione ed altre anomalie e che al voto erano presenti solo 8 consiglieri. Spina ha continuato ad attaccare sottolineando che “anche la seduta di questa sera è illegittima. Sicuramente il presidente eletto sarà ricattato dalla Giunta Municipale”.
Successivamente prendeva la parola il sindaco Rosario D’Agata, che relazionava sulla revoca e nomina della Giunta dicendo “è stata una scelta umanamente dolorosa, sono cose che si fanno in politica, non in forma umana. Ringrazio gli assessori uscenti che hanno lavorato bene e do il benvenuto ai nuovi”.
Esaminando le due votazioni saltano all’occhio le sei schede bianche, ammesso che i cinque della minoranza hanno votato scheda bianca, ne rimane una di un franco tiratore. Ma anche nelle parole del sindaco si intuisce che l’operazione “dimissioni” del presidente del Consiglio e operazione Giunta Municipale, siano state una forzatura e che in seno alla maggioranza del sindaco, ci sono diverse anime. Come dire cova il fuoco sotto la cenere.
Michele Milazzo