Il primo cittadino respinge le accuse mossegli dai consiglieri dell’opposizione in merito ai servizi di noleggio con conducente. «Ci siamo scrupolosamente attenuti alla normativa nazionale in materia – dichiara Marcello D’Amore – ed, inoltre, non capisco a chi possa giovare questa “battaglia”»
«Gli amministratori comunali di Graniti non abbiamo nulla da rimproverarci riguardo al servizio di autonoleggio con conducente». E’ questa, in sintesi, la replica del primo cittadino granitese, Marcello D’Amore, al “polverone” sollevato in queste settimane (attraverso interrogazioni, richieste d’ispezione e dichiarazioni alla stampa) dai consiglieri comunali dell’opposizione, guidati dal capogruppo Antonio Russo, in merito al mancato “servizio taxi” che avrebbero dovuto garantire alla comunità locale i titolari delle autorizzazioni “N.C.C.” (“Noleggio Con Conducente”) rilasciate loro dagli uffici municipali del Comune dell’Alcantara.
«Si sappia – tiene a sottolineare il sindaco D’Amore (nella foto) – che il nostro regolamento per il rilascio di questo tipo di autorizzazioni è stato, nel 2006, redatto da un eminente avvocato amministrativista, il quale si è scrupolosamente attenuto alle disposizioni nazionali di legge in materia. Chi oggi, pertanto, esercita tale attività anche grazie alla licenza rilasciatagli dal Comune di Graniti, risulta essere pienamente in regola, al di là se a Graniti ha il garage… pieno o vuoto.
«Di queste licenze, peraltro, potremmo rilasciarne altre ancora, ma dai nostri concittadini non ci è più giunta alcuna richiesta in tal senso. Mi chiedo, dunque, “cui prodest” (ossia “a chi giova”) questa recente iniziativa dei nostri consiglieri comunali dell’opposizione.
«Per quanto concerne, inoltre, gli spazi che il nostro Comune avrebbe dovuto destinare a questo tipo di autovetture “N.C.C.”, non si trattava certo di un obbligo, bensì di un qualcosa da fare nel momento in cui se ne fosse manifestata l’esigenza.
«Capisco che gli “N.C.C.” (i quali non sempre sono singoli autisti, ma anche imprese operanti a livello comprensoriale ed in grado di dare occupazione a diversi dipendenti) possano “infastidire” i tassisti, ma devono essere questi ultimi a mobilitarsi per spronare chi di competenza a modificare le normative in materia di trasposto pubblico: noi “umili” amministratori comunali – conclude Marcello D’Amore – ci limitiamo solo a garantire ai nostri concittadini i diritti loro derivanti dalla legislazione vigente».
Rodolfo Amodeo