Malgrado gli auguri ed i buoni propositi espressi in queste settimane, soprattutto nei riguardi delle persone meno fortunate, il 2015 non inizia certo serenamente per quei ventitré cittadini francavillesi in condizioni di indigenza che, nell’anno appena trascorso, hanno avuto la possibilità di soddisfare le rispettive esigenze alimentari primarie grazie al servizio di mensa sociale garantito dall’associazione di volontariato “Penelope” nei locali del “Centro Lilliput” di Via Liguria, dove a tutt’oggi i bisognosi del luogo si recano quotidianamente per consumare gratuitamente i pasti principali (pranzo e cena) oppure, per chi preferisce mangiare a casa propria, ritirare i corrispondenti pacchi alimentari.
Tale essenziale punto di riferimento per gli indigenti della cittadina dell’Alcantara potrebbe, infatti, avere i giorni contati in quanto l’Amministrazione Comunale francavillese ha rinnovato al Ministero dell’Interno la relativa richiesta di finanziamento del servizio (tramite i cosiddetti “Fondi Unrra”), ma il Governo nazionale, a differenza dello scorso anno, non ha concesso le risorse necessarie. Questa prima annualità del progetto di mensa sociale viene, intanto, a scadenza il 27 gennaio prossimo, dopodiché la “Penelope” sarà costretta a chiudere la cucina del “Centro Lilliput” per mancanza di fondi.
Da qui l’accorato appello che il presidente dell’associazione di solidarietà sociale, Giuseppe Bucalo, ha inviato nelle scorse ore al primo cittadino di Francavilla, Lino Monea, ed al funzionario comunale responsabile affinché del servizio di mensa per i bisognosi si facciano integralmente carico le casse comunali.
«Stante il perdurare delle situazioni di bisogno in capo agli utenti in atto fruitori – ha scritto il rappresentante della “Penelope” nella missiva inviata al municipio di Piazza Annunziata – appare prioritario garantire anche per i prossimi dodici mesi la continuità degli interventi di mensa sociale già attivati. Nell’ambito del Bilancio Comunale 2015 sarebbe, dunque, opportuno prevedere le relative somme, pari a diciottomila euro, di cui diecimila per l’acquisto dei viveri ed ottomila per l’assunzione di una cuoca (a meno che quest’ultima non sia già nell’organico comunale e, quindi, basterebbero solo diecimila euro). Si tratta solamente – ha sottolineato Bucalo – di coprire le spese vive, in quanto a mettere a disposizione i locali, le attrezzature ed i volontari provvede già la nostra associazione. Essendo imminente la data di scadenza del progetto (ossia il 27 gennaio del corrente mese), si chiede di voler riscontrare tale proposta con urgenza».
Rodolfo Amodeo
FOTO: Bucalo (primo da sinistra) ed il sindaco Monea con alcuni assessori e consiglieri comunali e rappresentanti delle forze dell’ordine all’inaugurazione, un anno fa, della mensa sociale di Via Liguria