Flaviana Ferri, scomparsa nell’ottobre del 2008 a soli 48 anni, ha lasciato un ricordo tuttora indelebile in quella comunità taorminese che con dolore, incredulità e tantissime lacrime, in massa partecipò ai suoi funerali. Una bella e solare giovane donna del nord che trentacinque anni fa scelse per amore Taormina come sua casa, radicandovi i suoi affetti, sposandosi e dando la vita a due splendidi figli, realizzando con successo, insieme alla famiglia, la sua attività imprenditoriale, e costruendo al contempo una rete di rapporti personali che la portarono ad essere un costante punto di riferimento per molti. Straordinaria nel suo essere semplice e diretta, Flaviana Ferri era una donna dal dolce sorriso che alla determinazione della volontà univa modi lievi e gentili mai sopra le righe, una persona di rara saggezza e di profonda ricchezza morale che in tutto ciò che faceva metteva sempre il “cuore”.
Sia che si occupasse delle locations di film famosi, come “Il Padrino” di F.F.Coppola o “Le Grand Blue” di Luc Besson, o della gestione dei ristoranti di famiglia. Sia che, coinvolgendo amici e genitori armati di pennelli, vernici e colori, si trattasse di trasformare le grigie pareti della vecchia Scuola Elementare in un variopinto “giro del mondo” di panorami, personaggi ed animali tipici dei vari Paesi e regalare così ai più piccoli un ambiente scolastico finalmente vivace e gioioso Sia che ci si battesse per non fare chiudere la Scuola Marista di Taormina, l’unico liceo classico esistente tra Giarre e Santa Teresa, evitando, così, ai ragazzi di Taormina un precoce “pendolarismo”, ed a Taormina ed al suo hinterland la perdita di una importante risorsa culturale. Perché Flaviana considerava imprescindibile, per lo sviluppo futuro di Taormina, favorire quanto più possibile il binomio “cultura-giovani”: “Vedo troppi dei nostri ragazzi, bravi, intelligenti, preparati, dover andare via, nuovi emigranti forniti di diplomi, lauree e master vari, perché da noi, per loro, non c’è lavoro… Credo che ciascuno di noi, nel suo piccolo, debba fare la propria parte, debba assumersi le proprie responsabilità, nella scelta del futuro che vogliamo. Per noi, ma, soprattutto, per i nostri figli…”
E Flaviana Ferri, con la sua maniera di fare ed intendere la politica quale “servizio” per la comunità cittadina, non solamente ha perseguito la “visione” di una reale possibilità di cambiare le cose, grandi o piccole che fossero per poterle consegnare, migliorate, alle generazioni future, ma a questo principio si è sempre attenuta lottando, sino alla fine, per esso con quella integrità morale che la distingueva e la generosa semplicità che l’ha resa speciale… “Per questo chi l’ha conosciuta non la dimentica. Non può.