Una semplice partita di calcio disputatasi a Riposto tra la squadra di casa, il Club Inter G.E., e l’Antillese (Campionato di 2 Categoria, Girone F) si è trasformata ieri pomeriggio in una bolgia infernale. Tifosi, quelli ripostesi, che si sono tramutati in teppisti. Prima con l’aggressione, da parte di un giocatore del Riposto, all’arbitro, dopo che questi aveva estratto al 78′ minuto di partita il cartellino rosso.
Ma al peggio non c’è fine. Giacché alcuni pseudo-tifosi ripostesi, non ancora paghi di avere pesantemente malmenato l’arbitro, poco prima che si concludesse il primo tempo della partita, hanno preso d’assalto gli spogliatoi dell’Antillese facendo razzia di portafogli e telefonini dei giocatori avversari. Rubate anche le chiavi di numerose auto. Dell’increscioso episodio, che di sportivo non ha nulla, sono stati informati i carabinieri della Stazione di Riposto che hanno preso atto della situazione aprendo un fascicolo. Quella di ieri, sia ben chiaro, non è stata una partita di calcio ma una occasione per mettere in mostra certe imprese. Imprese che mortificano lo sport. Azioni che degradano lo sport e che fanno di Riposto e del suo ambiente sportivo un simbolo in negativo.
Per la cronaca sportiva, se ancora ciò può essere utile, la partita di ieri pomeriggio è stata sospesa sul 2 – 1 per l’Antillese, andata a segno al 35’ con Moschella e, al 50’, su calcio di rigore di Luca Crupi.