Si è spento seranamente, nella sua villa di Mascalucia, il pittore Stefano Rapisarda, nato nel paese etneo il 24 settembre 1922 ed anche ispirazione per i suoi quadri. Alcuni anni fa, in occasione di una mostra, organizzata dal Comune di Mascalucia e curata da Filippo Pappalardo, gli amanti dell’arte hanno potuto ammirare le opere sia di Stefano Rapisarda che di Giuseppe Consoli Guardo, quadri originali ed affascinanti. Questi due artisti mascaluciesi contribuirono al periodo d’oro della pittura catanese. Stefano Rapisarda nato da un’antica ed agiata famiglia (il padre fu un importante magistrato e arrivò al grado di primo Presidente di corte di cassazione a Roma), condusse una vita alla scoperta del mondo, ma senza mai dimenticare la sua terra natia…
Ecco come il grande Leonardo Sciascia lo descrive in occasione di una sua visita all’artista a Mascalucia [anni cinquanta] “… Stefano Rapisarda è giovane, ha fatto gli studi di legge, poi ha fatto dello sport. Soltanto da pochi anni si è messo a fare pittura, con aggressiva energia. E ora quell’energia va stemperando in una esperienza composita, da cui certamente uscirà con un equilibrio, uno stile, una personalità. Già se ne scorgono i segni nei quadri che espone. In assoluta libertà egli cammina per la sua strada, verso una forma di realismo travagliato da lirica urgenza, da incandescente passione. Egli è un po’ come un personaggio di Hemingway, di quelli che concepiscono la vita come passione e lotta, e voltano le spalle a un’esperienza quando l’esperienza è consumata, quando la lotta si placa. E c’è da sperare che sempre per lui la pittura resti implacata passione, lotta sempre aperta”.
“Sciascia aveva capito bene la personalità di Stefano – così afferma la moglie, Mariella D’Amico –. Mio marito ha sempre amato la natura, i divertimenti e la famiglia; i suoi quadri parlano ha fatto bozzetti e didascalie in latino fino alla fine”.
Michele Milazzo