“Carissimo Collega, gli spiacevoli e deplorevoli episodi avvenuti in una struttura sportiva della città che mi onoro di amministrare – scrive Caragliano nella missiva – mi spingono a scriverti questa lettera innanzitutto per sottolinearti la mia piena solidarietà per i fatti verificatisi la scorsa domenica in danno ad alcuni giocatori dell’Antillese. Certamente va, altresì evidenziato che l’episodio in questione ha visto protagonista solo un gruppo di teppisti, perché di questo si tratta, che ha voluto trasformare una serena partita di calcio in una bolgia infernale nel corso della quale, oltre ai furti perpetrati all’interno degli spogliatoi c’è stato poi la sconcertante aggressione subita dal direttore di gara che è stato “punito” platealmente per una sua decisione arbitrale. Orbene, premesso ciò, è opportuno ribadire nel contempo che i fatti di domenica scorsa non vanno generalizzati ma, come detto, si inquadrano in un inqualificabile episodio isolato. Peraltro ci affidiamo alle indagini dei carabinieri che, sul caso, hanno avviato tutti gli accertamenti che si richiedono”.
La lettera del sindaco Caragliano conclude:
“Mi corre l’obbligo rappresentarti che Riposto per la sua storia non può essere certamente additata come luogo simbolo di violenze, al contrario, Riposto è una città laboriosa che punta alla salvaguardia della propria immagine e che condanna fermamente ogni forma di violenza compresi gli episodi di teppismo sfrenato come quello verificatosi la scorsa domenica nel campo sportivo di Torre Archirafi.
L’Amministrazione tutta conferma quindi la piena solidarietà per i fatti accaduti ma, al tempo stesso, ne prende le distanze. Riposto è la città del dialogo del confronto costruttivo e non sarà mai ostaggio di chi usa violenza”.