Verso la stretta finale l’attività operativa della Guardia di finanza che sta conducendo le indagini, su delega della Procura di Catania, dallo scorso marzo riguardo l’affidamento della gestione della pubblica illuminazione a Giarre, attraverso una delibera di Giunta, senza alcun bando di gara.
Ieri militari delle Fiamme gialle del comando di Riposto, hanno reso visita al dirigente (al momento della IV Area), ing. Pina Leonardi. Secondo quanto si è appreso, i finanzieri avrebbero chiarito alcuni punti dell’indagine eseguendo una serie di riscontri a supporto dell’attività investigativa che si avvierebbe alla conclusione.
QUELLA GARA MAI ESPLETATA Tutta la vicenda, come si ricorderà, ruota attorno all’appalto sulla pubblica illuminazione a Giarre. Già nei mesi scorsi i finanzieri hanno acquisito una mole di documenti, tra determine dirigenziali e atti che riguardano, in larga parte, quell’appalto aggiudicato, nel 2009, da una azienda nazionale con la procedura dell’affidamento diretto, attraverso una delibera di Giunta, guidata dal sindaco pro tempore Teresa Sodano.
LE INDAGINI Le Fiamme gialle, in questi mesi di indagini, hanno analizzato il corretto svolgimento di tutte le procedure espletate nell’arco di tre anni in quanto, per quell’appalto senza gara, tra contratti di leasing, fornitura di quadri elettrici e manutenzione degli impianti, il Comune di Giarre si è impegnato a sborsare circa 8 milioni di euro in 10 anni.
I FATTI Pochi mesi prima di procedere al contratto di leasing con la società che oggi ha in appalto il servizio, l’amministrazione, incaricando la III Area Lavori pubblici, scelse la strada, poi repentinamente abbandonata, del progetto di finanza. E qui sono puntati i riflettori della Guardia di Finanza. Le procedure si conclusero con la selezione del soggetto promotore, una impresa di Linera, il cui progetto aveva ottenuto il maggiore punteggio. Di fatto, però, quel project-financing, era stato bocciato dalla Ragioneria generale che aveva restituito la proposta per “carenza di fondi”, concetto ribadito con forza dall’ex sindaco Sodano in una nota trasmessa alla dirigente della III Area, Leonardi, “a non proseguire l’iter”. Resta il fatto che al Comune non vi sarebbe alcuna traccia di delibera di revoca. Rosario Fresta titolare dell’impresa che aveva superato la selezione nel progetto di finanza è un fiume in piena: “Ho speso 70 mila euro solo per la progettazione senza contare l’investimento successivo con l’acquisto di pali e cavi. Nessuno mi ha comunicato che il progetto di finanza era stato revocato.