Ha riaperto, a Catania, il Centro sociale Experia, in via Plebiscito, al numero civico 903, a pochi metri dalla storica sede, sgomberata e chiusa, all’alba del 30 ottobre 2009, con un intervento massiccio di polizia e carabinieri.
Spiega Tommaso Medici (nella foto a sinistra), dirigente della Cgil-Flai, presente all’inaugurazione della nuova sede: “I militanti e i volontari dell’Experia, hanno realizzato la nuova sede vicino all’ex sede, perché, assieme agli abitanti della zona, vogliono costituire un comitato popolare contro la realizzazione dell’auditorium universitario nelle sede da cui suo stati cacciati a manganellate”.
Aggiunge Valeria Castorina, volontaria del centro sociale: “Spenderanno 1.600.000 euro per costruire un auditorium per l’Ersu, che non l’ha mai chiesto, in una zona in cui, a pochi metri, nella chiesa della Purità, ne è stato realizzato un altro, per Giurisprudenza, ultimato nel 2008 e mai utilizzato. Fare un doppione è assurdo, inutile e dannoso. Non si sprecano così i soldi pubblici. Per questo lotteremo contro questo progetto chiedendo che sia utilizzato per altri fini, come casa del popolo, come spazio di aggregazione per le persone del quartiere. E torneremo a chiedere che l’area libera retrostante, l’arena della scuola Manzoni, sia utilizzata come giardino aperto al pubblico, con piccoli impianti sportivi per ragazzi e strutture per giochi da tavolo per gli anziani. Chiediamo che vengano valorizzati anche i resti archeologici trovati nella zona, che siano messi in rete con il circuito dei Benedettini e collegati alla visita del Bastione degli Infetti e che a gestire questi beni siano cooperative di giovani. Un modo per creare occupazione e per fare sentire e vivere questi luoghi come beni comuni, da tutelare. Un altro auditorium sarebbe estraneo alla vita del quartiere”.
Cosa pensano gli abitanti del quartiere, l’Antico Corso? Pippo Longo: “Non bisogna dimenticare che i locali sgomberati dalla polizia nel 2009, erano stati occupati abusivamente, e per finalità politiche. La legge è uguale per tutti, o no?”. Maria Sciré: “È una benedizione di Dio, la presenza di questi giovani. Prima dello sgombero, mandavamo da loro, i nostri figli per il doposcuola, e gratuitamente. In quel luogo, in questo quartiere dove non c’è nulla per i ragazzi, i nostri bambini sono sempre stati nella totale sicurezza”.
Orazio Vasta