Ha riaperto, a Catania, il Centro sociale Experia, in via Plebiscito, al numero civico 903, a pochi metri dalla storica sede, sgomberata e chiusa, all’alba del 30 ottobre 2009, con un intervento massiccio di polizia e carabinieri.
Aggiunge Valeria Castorina, volontaria del centro sociale: “Spenderanno 1.600.000 euro per costruire un auditorium per l’Ersu, che non l’ha mai chiesto, in una zona in cui, a pochi metri, nella chiesa della Purità, ne è stato realizzato un altro, per Giurisprudenza, ultimato nel 2008 e mai utilizzato. Fare un doppione è assurdo, inutile e dannoso. Non si sprecano così i soldi pubblici. Per questo lotteremo contro questo progetto chiedendo che sia utilizzato per altri fini, come casa del popolo, come spazio di aggregazione per le persone del quartiere. E torneremo a chiedere che l’area libera retrostante, l’arena della scuola Manzoni, sia utilizzata come giardino aperto al pubblico, con piccoli impianti sportivi per ragazzi e strutture per giochi da tavolo per gli anziani. Chiediamo che vengano valorizzati anche i resti archeologici trovati nella zona, che siano messi in rete con il circuito dei Benedettini e collegati alla visita del Bastione degli Infetti e che a gestire questi beni siano cooperative di giovani. Un modo per creare occupazione e per fare sentire e vivere questi luoghi come beni comuni, da tutelare. Un altro auditorium sarebbe estraneo alla vita del quartiere”.
Cosa pensano gli abitanti del quartiere, l’Antico Corso? Pippo Longo: “Non bisogna dimenticare che i locali sgomberati dalla polizia nel 2009, erano stati occupati abusivamente, e per finalità politiche. La legge è uguale per tutti, o no?”. Maria Sciré: “È una benedizione di Dio, la presenza di questi giovani. Prima dello sgombero, mandavamo da loro, i nostri figli per il doposcuola, e gratuitamente. In quel luogo, in questo quartiere dove non c’è nulla per i ragazzi, i nostri bambini sono sempre stati nella totale sicurezza”.
Orazio Vasta