Riposto, c’era una volta l’Ostello della Gioventù… -
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Riposto, c’era una volta l’Ostello della Gioventù…

Riposto, c’era una volta l’Ostello della Gioventù…

Ostello gioventà a Torre 22 dic 2014 (12)Fine ingloriosa dell’Ostello della gioventù. Il Comune lo rimette in vendita. Ce lo ha confermato il sindaco Enzo Caragliano in persona. L’amministrazione da lui guidata, “in considerazione dell’improduttività dell’immobile in cui sorgeva l’ex ostello della gioventù, in prosecuzione di un’azione già avviata dalla precedente amministrazione guidata da Melo Spitaleri, venderà. Caragliano è reciso.

E argomenta con logica tagliente: “Non possiamo non vendere. È chiaro che riformuleremo l’offerta rivisitando il prezzo d’asta, adeguandolo al difficile momento storico. Il Comune ha bisogno di fare cassa, in un momento buio per tutte le amministrazioni comunali. A breve sarà bandita una nuova gara considerato che già due sono andate deserte. Si tratta di un immobile che si trova in un posto strategico e di grande valore turistico. Ci auguriamo che i privati ne comprendano le grandi potenzialità”.
Una storia complicata sin dalla sua nascita quella dell’ostello della gioventù, uno dei primi nati in Italia.
La struttura fu concepita e nacque nel quadriennio 1956 – 1960 su iniziativa dell’amministrazione Francesco Di Pino, che acquistò il terreno (4 milioni di vecchie lire) nel lungomare Pantano. Nel 1958, il reperimento dei fondi che permisero il completamento dei lavori e l’apertura dell’ostello, con gestione privata, sotto il controllo dell’assessorato regionale per il Turismo e dell’EPT di Catania.
Fu uno dei primi costruiti in Italia, ma non riuscì mai a decollare così come negli auspici e nei desideri di chi aveva pensato ad un rilancio in grande stile del turismo marinaro locale. Tutti ne riconoscevano le enormi potenzialità, ma nessuno riuscì mai a svilupparle del tutto e soprattutto adeguatamente.
Dopo un lungo periodo di abbandono, il 29 dicembre 1982, venne approvato dal Comune il progetto di ristrutturazione di quello che ormai era divenuto “l’ex ostello della gioventù”, ridotto in condizioni pietose dall’abbandono e dall’azione degli agenti atmosferici.
L’ex Ostello della Gioventù, oggi, è sempre lì e diventa sempre più scheletro di cemento. Abbandonato all’oblio, sta cadendo a pezzi. Nessuno lo aggiusta, nessuno lo compra, nonostante sorga in una zona particolarmente panoramica del Lungomare Pantano.
Ostello gioventà a Torre 22 dic 2014 (8)L’ubicazione con affaccio su uno dei lungomare più belli e suggestivi della costa jonica etnea, infatti, ha caratteristiche paesaggistiche e panoramiche di pregio. La zona presenta insediamenti a scarsa densità abitativa. Le condizioni di esposizione e di soleggiamento dell’area sono eccellenti, sotto il profilo orografico, l’area presenta una giacitura pressoché pianeggiante, con il piano di campagna posto alla stessa quota del limitrofo piano viario. L’immobile ha due accessi pedonali e carrabili: uno dal lungomare Edoardo Pantano e uno dal limitrofo, ampio parcheggio alberato. Il collegamento con il centro cittadino avviene attraverso il medesimo lungomare e la via Salvatore Patti, ambedue percorribili agevolmente.
Attualmente il bene immobile risulta censito al N.C.E.U. del Comune di Riposto, Foglio 4 particella 414. Il terreno su cui insiste l’immobile risulta pervenuto in piena proprietà al Comune di Riposto mediante atto di compravendita del 13 aprile 1957, rep. 1418, redatto dal segretario comunale dott. Gaetano Palumbo e registrato a Giarre il 19 aprile 1957 al n. 1274.
L’immobile attuale, realizzato dal Comune ristrutturando il vecchio Ostello della gioventù è costituito da due piani fuori terra, per una superficie complessiva calpestabile di circa 740 mq e comprende un’area esterna di pertinenza di circa 1800 mq; il piano terra, adibito a ristorante, pizzeria, bar, é composto da una sala, una cucina, un locale pizzeria, i bagni per il personale, un deposito, i bagni per il pubblico ed un portico; al primo piano si trova una sala polivalente utilizzata per ricevimenti e convegni, i bagni per il pubblico e una sala di servizio.

L’area esterna, è adibita a servizio del ristorante e può essere sfruttata come sala estiva. La copertura è a solaio inclinato. Non mancano alcuni particolari architettonici di un certo pregio, quali il tetto a due falde in calcestruzzo armato e l’ampio portico sorretto da pilastri circolari sempre in calcestruzzo armato. Sul lato principale vi è un portone d’ingresso in ferro lavorato di protezione. Le facciate dell’immobile versano in discreto stato di manutenzione. L’accesso principale all’immobile avviene da un portone in ferro sul lungomare Edoardo Pantano dal quale si accede ad un area cortiliva esterna, attraverso un portico e un ampia apertura si accede alla sala polivalente al piano terreno dalla quale si può accedere ai locali cucina, bagni, e altri vani a servizio della sala; al piano terra una veranda è adibita a locale pizzeria con la presenza di forno a legna. I locali adibiti a cucina risultano ben attrezzati. Attraverso due ampie scale sul lato anteriore e due ampie scale sul lato posteriore si accede al primo piano dove è presente una ampia sala polivalente, una sala servizi e locale bagni.

L’edificio si presenta attualmente in uno stato di assoluto abbandono. L’utilizzazione del fabbricato è subordinata all’esecuzione di alcuni lavori di restauro e manutenzione. Secondo il P.R.G. vigente, l’immobile ricade in area per Attrezzature di interesse comune con densità fondiaria di 2,4 mc/mq, rapporto di copertura 50%. La destinazione d’uso dell’immobile è quindi conforme alle prescrizioni dello strumento urbanistico vigente. L’ex ostello è stato utilizzato negli anni scorsi come ristorante, pizzeria, bar, sala ricevimenti e convegni. Parte delle attrezzature e degli utensili, si trova all’interno dell’edificio.
E pensare che chi lo volle, nel lontano 1956, ne voleva fare un modello di sviluppo turistico dello splendido Comune marinaro…

Mario Pafumi

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