“Funghi dell’Etna”, venerdì 20, nell’aula Magna dell’Istituto tecnico industriale statale “Enrico Fermi” di via Nunzio Maccarrone, 4, relatore Daniele Sirna, vicepresidente dell’associazione didattico culturale “Fungaioli siciliani” di Pedara, presieduta da Alfio Casella è il tema dell’incontro organizzato dall’associazione “Amici del Fermi” di Giarre presieduta da Giuseppe D’Urso, in collaborazione con il Comune di Giarre.
Al centro del tema, che sarà presentato da D’Urso dopo i saluti del vicesindaco Salvo Patanè, ci saranno i funghi che è possibile trovare nelle diverse aree boscate presenti sull’Etna (pinete, faggete, castagneti, ecc.) le quali ospitano una ricca flora fungina. Particolare interesse ha la famiglia delle Boletaceae che annovera specie dal carpoforo carnoso con imenio a tubuli e pori, perlopiù micorriziche, molte delle quali commestibili, altre tossiche.
I generi più rappresentativi sono i “porcini” genericamente noti, in vernacolo, come fùncia purcina e fùnci fimmineddi (funghi porcini), Boletus edulis (testa di fagu, “testa” di faggio; fùnciu di siddu,) che si rinviene in cenosi a leccio e a betulla e in genere presso latifoglie (castagno, faggio) e pino laricio (Rifugio Citelli, Vituddi, Serra la Nave, Filiciusa, Milia, Tardaria, Rinazzi), Boletus aereus (testa niura, “testa” nera; fùnciu di siddu; pùrcinu niùru, porcino nero; lardaru, per la taglia robusta) è stato rinvenuto in diverse località (Rinazzi, Zafferana Etnea, Citelli, Sant’Alfio), presso latifoglie, tra cui querce, castagni e noccioli, in bosco misto a cerro e roverella (“Cerrita” vedi “Generalità sul territorio etneo”) e nelle leccete dei versanti sud-ovest del Parco dell’Etna (1200-1300 m s.l.m.) e nord-ovest (Monte la Nave, Fontana Murata, Bosco Chiuso). Nei castagneti del versante sud dell’Etna e nei boschi di querce e lecci (Milo, Bosco del Flascio; Monte Minardo, Filiciusa-Milia) è possibile rinvenire due specie della sezione Fragrantes: B. fragrans Vittad., (fùnciu ebreu, fungo ebreo; fùnciu di castagna, f. di pumu; f. di castagno, f. di pomo) specie termofila, commestibile (anche se da taluni ritenuta di non particolare pregio), e il più pregiato B. impolitus Fr. (fùnciu d’ogghiu, fungo d’olio, per l’imenio da giallo a giallo-verdognolo, giallo-olivastro).. La maggior parte delle specie sono commestibili, alcune tossiche e pochissime velenose mortali quali Amanita phalloides ed Amanita verna.
Mario Pafumi