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Caleidoscopio sul piano Garanzia Giovani

Caleidoscopio sul piano Garanzia Giovani

Il Piano Garanzia Giovani continua, attraverso i suoi interpreti, a formulare offerte formative tese a forgiare l’identità professionale dei soggetti che si affacciano sul mondo del lavoro. Pertanto, per i giovani tra i 15 ed i 35 anni che desiderano divenire parte integrante del tessuto lavorativo, si aprono spiragli funzionali alle loro istanze di impiego occupazionale.Anzi. La Sicilia, vige una clausola speciale che tutela gli over 30. Se infatti la Garanzia giovani, sulla base dei fondi europei, volge lo sguardo verso i soggetti di età compresa tra i 15 ed i 29 anni, il Piano Giovani approntato dalla Regione Sicilia prevede per i soggetti fino ai 35 anni un ventaglio di offerte che si sostanzia in tirocini, percorsi formativi e in incentivi all’autoimprenditorialità,

Piano Garanzia Giovani!!Gli addetti ai lavori, sulla scorta di quanto precisato, colgono dunque l’occasione per conper contestare quei detrattori, secondo i quali il piano Garanzia Giovani sia stato concepito per valorizzare i giovani non fino ai 35 e nemmeno fino ai 29 anni, ma addirittura fino ai 24 anni. Il progetto, partorito sulla scorta di quanto deliberato dal Parlamento Europeo al fine di sgonfiare i livelli di disoccupazione giovanile, ha riservato, soltanto per la Sicilia, un finanziamento pari a 178 milioni di euro. Sono stati infatti spalmati 3 miliardi negli Stati membri con un tasso di disoccupazione superiore al 25%. Di questi, una consistente fetta, pari al predetto importo di 178 milioni di euro, è stata per l’appunto erogata non soltanto al fine di ottimizzare il livello di competenze espresse dai giovani, ma anche di soddisfare le richieste delle aziende o degli enti a caccia di risorse umane.

Il target? Come è stato per l’appunto specificato il progetto ha come destinatari i giovani. Tuttavia, la categoria maggiormente attenzionata ma pur sempre appartenente alla fascia d’età menzionata, è quella dei “Neet”: ovvero i giovani che hanno abbandonato gli studi scolastici e che non esercitano alcuna professione. Una volta posta in essere la registrazione sul sito di “garanzia giovani” da parte dei soggetti a cui il progetto è rivolto, saranno due i passaggi ai quali essi saranno sottoposti prima di un eventuale apprendistato presso un’azienda. Come è stato esplicitato anche dal centro per l’impiego di Giarre, la durata dell’apprendistato oscillerà da un minimo di 6 ad un massimo di 36 mesi.

Corre però l’obbligo di effettuare una puntualizzazione. Il progetto infatti non contemplerà più la legge 407/1990 perché abrogata. In sostituzione della predetta legge, in virtù della quale le aziende potevano godere di una decontribuzione del 50% per 36 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato di soggetti con 24 mesi di disoccupazione, ha fatto irruzione dal 1 gennaio 2015 il nuovo esonero contributivo previdenziale per assunzioni a tempo indeterminato. A sancirlo è la legge di stabilità 2015, la quale specifica che tale tipo di esonero però, oltre ad interessare esclusivamente i datori di lavoro privati ed i datori di lavoro agricoli, non riguarda i contratti di apprendistato.

Chiusa questa parentesi, Anna Rosa Corsello, direttore generale dell’assessorato regionale al lavoro, ha rilasciato una dichiarazione in materia di piano garanzia giovani “Colgo l’occasione per chiarire che il piano garanzia giovani non è uno strumento che garantisce posti di lavoro, bensì è un progetto finalizzato ad individuare l’identità professionale del giovane, potenziandone le competenze in relazione alla vocazione da lui estrinsecata. Solo così il giovane diventa occupabile e dunque si creano le condizioni per effettuare un perfetto matching (incrocio tra la domanda e l’offerta lavorativa). Precisato ciò, mi preme specificare che abbiamo concordato con il Ministero del Lavoro una rimodulazione finanziaria per consentire a tutti soggetti registratisi sul web di affrontare un primo step teso a tracciare il loro “profiling”. Avviene infatti la sottoscrizione di un accordo o meglio un patto di attivazione con il quale il giovane si affida al centro per l’impiego ai fini della definizione del suo profilo professionale.

Sono due le tipologie di percorsi concepiti per corroborare le capacità del soggetto: tirocini e corsi formativi. I tirocini consistono in attività lavorative durante le quali il giovane, attraverso la pratica, affine le sue abilità. Diversamente, i corsi formativi, che oscillano da 50 a 200 ore, adempiono ad una mansione di complementarità. Per la precisione, essi conferiscono delle nozioni teoriche le quali completano la formazione scolastica e consentono al giovane di essere più qualificato. Non posso non sottolineare come  si stiano creando i presupposti per coniugare le risorse del ministero del Lavoro con quelle del Piano Garanzia Giovani in modo da totalizzare una somma pari a 52 milioni di euro, destinata ai tirocini. Ricordo che il 31 dicembre 2015 si chiuderanno i finanziamenti per il piano garanzia giovani.

Tuttavia, dal 2016 sarà disponibile il fondo sociale europeo. Altre offerte che la Regione Sicilia sottopone all’attenzione dei giovani sono: sportello Eures, che seleziona manodopera per l’Europa, e progetto di mobilità interregionale. In ordine al principio di compendiabilità, un giovane può infatti sostenere un tirocinio in un’altra regione a spese della regione di provenienza. Dunque progetti di mobilità interregionale e transnazionale sono altri punti di forza del Piano Garanzia Giovani. Ma non è ancora finita. Tra le novità del piano garanzia giovani pronte a materializzarsi vi è il microcredito per l’autoimpiego e l’autoimpresa. Si tratta di un incentivo erogato a quei giovani fino che desiderano avviare un’attività in proprio.

Ad esprimersi favorevolmente sul piano garanzia giovani è anche il componente dell’ufficio di gabinetto della presidenza della Regione, ovvero Giuseppe Caudo “Desidero sottolineare la valenza dei corsi formativi, grazie ai quali enti accreditati mettono a disposizione dei giovani tutte le risorse e gli strumenti atti a valorizzarne ed esaltarne le potenzialità”. Si augura invece degli scenari più rosei per la formazione Antonio Oliveri, presidente dell’ente di formazione Eris “Purtroppo il piano garanzia giovani – spiega Oliveri – non abbraccia i quattordicenni. Da un anno attendiamo che partano i corsi per i quattordicenni ma tutto è fermo. Se è vero che i quattordicenni rientrano comunque nel piano di formazione professionale finanziato con fondi europei,è innegabile però che essi stanno divenendo vittime di una politica discriminatoria, a causa della quale chi per età rientra nel piano garanzia giovani godrà dell’erogazione di maggiori risorse finanziarie e materiali rispetto a loro”.

serafina perraRaggiante invece la dottoressa Serafina Perra (foto a sinistra), orientatrice del Piano Garanzia Giovani ed ex assessore provinciale alle politiche culturali “Qui nella sede del Palazzo Cosentino di Riposto, i giovani sono sottoposti ad una ulteriore selezione e dunque ad un colloquio di secondo livello, arricchito dall’espletamento di test concepiti per verificare le loro attitudini, la loro personalità e la loro propensione ad interagire con i vari attori del microcosmo lavorativo. Mi preme sottolineare che il confronto con il giovane avviene in un clima di serenità e di cordialità. Creare tutte le condizioni per metterlo a proprio agio e consentirgli di tirare fuori le sue migliori qualità è un aspetto che il qualificato staff tecnico chiamato a verificare le potenzialità dei giovani, mette sistematicamente in campo. Trasmettere sicurezza ai giovani e offrire loro strumenti per costruire un’identità professionale, diventa ormai un onere imprescindibile per la società odierna, se si desidera vivere un domani che sia saldamente in mano a figure professionali competenti e responsabili”.

Umberto Trovato

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