Giarre, cronaca di un terremoto in Consiglio -
Catania
19°

Giarre, cronaca di un terremoto in Consiglio

Giarre, cronaca di un terremoto in Consiglio

Articolo 4 diventa partito di maggioranza relativa. Nasce nuovo gruppo con 8 consiglieri su 20: “Lavoreremo per la città e non chiediamo poltrone”

Terremoto politico ieri a Giarre che ha sconvolto la geografia del Consiglio comunale. A chi non ha seguito gli ultimi mesi di vita amministrativa potrà apparire una sorpresa ma, che qualcosa stesse “bollendo in pentola”, viste le molteplici critiche – spesso bipartisan – all’attività dell’amministrazione, era lampante.

Da ieri sera, infatti, il gruppo “Articolo 4” può contare di ben sei consiglieri. Ai due originari, Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri, si sono uniti Vincenzo Mangano, che sinora ha sostenuto il sindaco, e tre consiglieri di opposizione Gabriele Di Grazia, Gianni Gulisano e Zalvo Zappalà. A questo gruppo di sei consiglieri di “Articolo 4” si è federato il gruppo “Proposta popolare” formato da Orazio Scuderi e Vittorio Valenti. In totale 8 consiglieri su venti che formano adesso un unico gruppo che non si colloca né nella maggioranza, né nell’opposizione ma, con la forza dei numeri, vuole e può determinare le future decisioni politiche. Tutti i consiglieri aderenti al gruppo, hanno rimarcato la loro vicinanza al deputato regionale Luca Sammartino. “Proposta popolare” in più ha sottolineato la vicinanza anche all’on. Valeria Sudano.

Di fatto, Articolo 4, rappresenta, da oggi, il partito di maggioranza relativa in Consiglio potendo contare sul 40% dei consiglieri.

“Non chiediamo poltrone né azzeramenti di Giunta o altro – dicono i consiglieri di Articolo 4 – ma presentiamo solo un nuovo progetto, una idea per lo sviluppo di Giarre e nell’interesse dei cittadini”. Il gruppo, che sarà guidato da Raffaele Musumeci, ha presentato ieri sera in Consiglio un documento politico e di intenti che chiarisce lo spirito della formazione “allargata”.

“Dopo aver fatto un bilancio consuntivo di quest’anno e mezzo di governo della città – scrivono i consiglieri di Articolo 4 – non possiamo che prender atto della non sufficiente adeguatezza politico-amministrativa finora palesata nelle scelte intraprese e nell’assenza di politiche rispondenti ai reali bisogni della città e di coloro che la vivono e vi operano”.

“L’incapacità di ascolto dei bisogni e delle proposte – continua il documento – e la conseguente assenza di risposte all’altezza di una valida coalizione di governo hanno portato ad esiti talvolta di immobilismo, talvolta di estemporanee scelte che, troppo spesso, non si sono rivelate utili per il territorio che abbiamo l’onore di rappresentare e che sentiamo il dovere di dover tutelare”.

Ma nonostante la maggioranza relativa non c’è nessuna richiesta di poltrone, ribadiscono i consiglieri anche nel loro documento: “Intendiamo partecipare ed essere propositivi in Consiglio Comunale per consentire un nuovo slancio, più proficuo e concreto, aderente ai bisogni ed ai sogni della nostra città. È, proprio, a partire da questo comune intento che abbiamo inteso dar vita ad un gruppo consiliare tanto rappresentativo e numeroso, convinti del fatto che l’adesione di tanti al nostro Movimento Politico possa rappresentare la svolta per una nuova e più dignitosa fase politico-amministrativa”.

In aula è nato un ampio dibattito: molto critica Tania Spitaleri (Partito democratico) che ha accusato l’“ammucchiata di non avere alcun profilo politico e alcun punto programmatico”. Francesco Cardillo (Forza Italia) ha elogiato la capacità aggregativa dell’on. Sammartino e ha sottolineato il fallimento politico del progetto di opposizione.

Ricco di spunti l’intervento di Giovanni Barbagallo (Lista Musumeci) che attraverso una metafora di chiara matrice giolittiana, ha dichiarato: “Governare l’Italia (nel nostro caso Giarre) è come fare il vestito ad un gobbo. Se non si tiene conto di tutte le misure, qualcosa da qualche parte inevitabilmente manca. Ecco, questa sera la gobba ha stracciato il vestito. Non sta a me stabilire se per colpa di un eccessivo e repentino ingobbimento o se per negligenza del sarto.

La situazione è indubbiamente strana e ci fa sorgere numerosi dubbi sulla tempistica e sui metodi utilizzati per condurre l’operazione politica della riunificazione di Articolo 4, che al momento, sembra inquadrarsi nell’ottica di maggioranza. Nonostante le differenze di natura ideologica, caratteriale, metodistica voglio comunque mettere alla prova questi uomini. Urge, dunque, un confronto con le parti politiche che un tempo rappresentavano la coalizione dei soci fondatori per comprende quali obiettivi comuni e quali proposte potranno essere condivise”. Chiaro l’accostamento del sindaco ai panni del sarto…

Laconica la dichiarazione del sindaco Bonaccorsi: “Solo 19 mesi fa i giarresi hanno votato la mia proposta e bocciato in maniera netta le altre proposte. Ogni altra ipotesi diversa da quella votata dagli elettori sarebbe un tradimento del mandato popolare ricevuto con il voto. Prendo pertanto atto di quanto comunicato dai consiglieri comunali e farò le mie valutazioni”.

Non ci resta che attendere i prossimi giorni per capirne di più.

LEGGI ANCHE

 Il sindaco di Giarre davanti ad un bivio. Qualunque decisione è un azzardo

Potrebbero interessarti anche