“Amore criminale” al Porto dell’Etna: riflessioni e testimonianze sul femminicidio

Il circolo velico presieduto dal notaio Filippo Patti, ha ospitato nei giorni scorsi l’evento culturale “V-Day Amore da vivere e non da morire” che aveva in Matilde D’Errico, regista e autrice della trasmissione televisiva “Amore criminale” in onda su Rai 3, la sua testimonial.

La D’Errico (foto a sinistra) ha presentato, per l’occasione, il suo libro, che ha il coraggio di raccontare quando l’amore si trasforma in crimine, ovvero  “L’amore criminale”, edito Einaudi, nato dall’esperienza maturata in otto anni di direzione della  trasmissione televisiva, che racconta casi di femminicidio e di stalking in tutt’Italia, alternando a testimonianze vere ricostruzioni fiction.

Il volume, di cui alcuni passi sono stati letti dall’attore Mario Opinato, è stato illustrato dalla sua autrice. “L’Amore criminale – ha detto Matilde D’Errico – mi avvicina al dolore che provano le famiglie delle vittime, il dolore che rimane addosso alle donne sopravvissute a maltrattamenti di ogni tipo, perfino ai tentativi di omicidio. In questo libro racconto alcune storie che mi sono rimaste dentro, che non mi hanno abbandonata e  che, in qualche modo, mi hanno cambiata. Ho capito che la violenza non esplode mai all’improvviso, ma è preceduta da campanelli d’allarme che a volte le vittime sottovalutano o ignorano”.

La regista ed autrice ha poi anticipato le novità della 17ª edizione del programma televisivo “Amore criminale”, che andrà in onda la prossima primavera e che, quest’anno, darà più spazio alla voce di donne  sopravvissute a forme di violenza e stalking e che hanno avuto il coraggio di denunciare e si darà spazio agli uomini maltrattanti. Insomma tante novità per dare voce a queste vittime. “In media – ha aggiunto la D’Errico – alla fine di ogni puntata arrivano in redazione qualcosa come circa duecento richieste di aiuto”.

Gli interventi della D’Errico sono stati supportati da contributi filmati, che hanno riproposto la  sigla dello spot del programma televisivo ed un estratto della puntata che aveva come protagonista l’attore Fabio Boga, ospite della serata, che ha parlato della sua esperienza sul set e del suo impegno sociale a portare avanti iniziative contro il femminicidio. A Boga si deve un sentito ringraziamento per essere stato il tramite con la produzione del programma.

Il talk condotto dalla giornalista, Patrizia Tirendi, è stato impreziosito anche dell’intervento della criminologa, Valeria Lo Bianco, che ha ribadito nel corso del suo intervento, che:  “la violenza non ha sesso: si annida in ogni essere umano uomo o donna che sia”, per riprendere una frase del libro di Matilde D’Errico: «quando l’amore diventa crimine, a mio parere e da consulente criminologico affermo che se si arriva ad uccidere per “amore” sicuramente è un amore sbagliato, dannato, egoista che trasforma ogni frustrazione in un’onta terribile da lavare con la violenza. Tengo a precisare che negli studi e nei profili criminologici da me effettuati solo il 10% dei soggetti maltrattanti sono persone affette da patologie mentali, quindi il restante 90% è solo affetto da disturbi di personalità come il disturbo borderline, disturbo paranoide, ossessivo compulsivo, evitante etc.., questo ci deve far riflettere e deve far riflettere le persone che subiscono violenza che purtroppo tali disturbi si possono insidiare in qualsiasi essere umano».

In conclusione dell’incontro è stato proiettato lo short film “Premio per la migliore sceneggiatura” regia Alfio D’Agata, sceneggiatura Sergio Zagami e produzione Giuseppe Rizzo. Nel cast figurano i nomi di Stella Egitto, Franz Cantalupo, Mario Opinato e Fabio Boga. Il cortometraggio, illustrato da Zagami, Boga e Opinato, racconta una storia di femminicidio tra amore, passione e intrecci.

A complimentarsi con gli organizzatori per l’iniziativa il primo cittadino di Riposto, Enzo Caragliano. A porgere i saluti e ad accogliere gli ospiti erano presenti il notaio Filippo Patti e il presidente del Marina di Riposto, Giuseppe Zappalà.

“Il femminicidio – ha sottolineato Patti – è un problema che è sempre esistito anche se nel passato era coperto e taciuto. Oggi è un argomento molto attuale. Una vera e propria emergenza ecco perché abbiamo voluto affrontalo nella sede del nostro Circolo tra i suoi eventi culturali e sociali”.