Nella giornata di ieri, mercoledì 25 febbraio, i carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno notificato sei provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ad altrettanti cittadini italiani ed eseguito analoghi provvedimenti d’iniziativa nei confronti di due cittadini rumeni, ai quali viene contestato il reato di riduzione in schiavitù.
La complessa e delicata indagine si è dipanata tra la Sicilia, la Toscana, ove uno dei fermati poteva vantare solidi appoggi, e la Romania, ed ha permesso ai militari del Nucleo Investigativo di sventare il tentativo di alcuni pregiudicati della provincia di Messina di vendere, dopo averlo a loro volta acquistato in Romania, un bambino di 8 anni ad una coppia della zona, animata dal desiderio di avere un figlio e che non ha esitato a pagare in contanti la somma di 30.000 Euro per entrare in possesso del minore, invece di seguire la regolare procedura della richiesta di adozione.
Gli 8 fermati si trovano ora tutti in carcere, in attesa di essere interrogati dal magistrato.
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