Il presidente del sodalizio organizzatore, Andrea La Ganga Spiega: «Anche nella Prima Guerra Mondiale, più che nel passato, il prezzo pagato dalle donne fu altissimo, in un conflitto che lo storico Hermann Sudermann definì “la più gigantesca imbecillità che il genere umano abbia compiuto dal tempo delle Crociate”. Per le donne il trauma bellico di lunga durata ha certamente significato lutto, sofferenza e ansia materna, ma ha causato senza dubbio anche una frattura dell’ordine familiare e sociale. Le donne si scoprirono tranviere, ferroviere, portalettere, infermiere, impiegate di banca e dell’amministrazione pubblica, operaie nelle fabbriche di munizioni».
Mario Pafumi