La proposta della sezione giarrese del “Movimento 5 Stelle”, di adesione al protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, che si pone l’obiettivo di mettere in atto ulteriori misure, non previste dalla normativa sui lavori pubblici per contrastare il fenomeno della corruzione è stata approvata dalla Giunta municipale, nella seduta del 5 marzo scorso. Grazie a questo protocollo di legalità, il Comune di Giarre assume l’impegno di inserire nei bandi di gara, delle “clausole di autotutela”, che consentono l’applicazione di particolari procedure in materia di lavori pubblici, finalizzate a prevenire i fenomeni di devianza e di vulnerazione dei principi di concorrenza sostanziale e trasparenza.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi ha dichiarato: «Abbiamo subito manifestato la nostra disponibilità ad aderire al protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa affinchè ai provvedimenti anticorruttivi già adottati con il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione, si aggiungessero ulteriori misure, previste da un accordo quadro della Regione Siciliana per i propri atti, ma non obbligatorie per gli Enti territoriali, tendenti a rafforzare le condizioni di legalità e sicurezza per il normale svolgimento delle attività imprenditoriali».
A seguito dell’adesione, la Giunta, ha adottato un’ulteriore delibera, quale atto di indirizzo per il Consiglio comunale (infatti la competenza sulla modifica dei regolamenti è esclusiva del Consiglio comunale) di proposta modifica del Regolamento comunale dei Contratti al fine di prevedere che in “tutti gli appalti di lavori, forniture e servizi del Comune di Giarre, con esclusione degli acquisti in economato, nei bandi, avvisi di gara, lettere di invito e simili, deve farsi espresso riferimento alle clausole di autotutela di cui al Protocollo di legalità dell’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” del 30 settembre 2003, come recate dalla Circolare dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici n. 593 del 31 gennaio 2006, pubblicata sulla GURS – parte I – n. 8 del 10 febbraio 2006. Le predette clausole devono essere, altresì, inserite in tutti i contratti per lavori, forniture e servizi”.
Le misure anticorruttive, prendono origine da un accordo di programma quadro stipulato del 2003 tra la Regione siciliana, il ministero dell’Interno, l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, le Prefetture siciliane, l’Inps e Inail, con il quale la Regione siciliana ha assunto impegno ad emanare direttive ai propri uffici per l’inserimento nei bandi di gara che usufruiscono di finanziamenti regionali, di “clausole di autotutela”, indicate nell’apposita Circolare dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici n. 593 del 31 gennaio 2006, per contrastare e reprimere ogni possibile tentativo di infiltrazione della malavita organizzata.
Mario Pafumi