E’ la viabilità la dimostrazione più immediata ed evidente dell’ingiusta pressione fiscale alla quale è sottoposto il popolo italiano, e siciliano in particolare. Tra i tanti balzelli, si è infatti costretti a pagare annualmente anche il bollo automobilistico, il cui notevole gettito dovrebbe servire a mantenere le strade in condizioni dignitose, per poi ritrovarsi, invece, con una rete viaria da film “horror” che, nella migliore delle ipotesi, provoca danni ai veicoli.
Le due foto qui pubblicate sono, al riguardo, abbastanza eloquenti: sono state scattate quest’oggi a Francavilla di Sicilia e ritraggono il dissestatissimo manto stradale di Via dei Mulini, ossia la transitatissima arteria che collega il centro urbano della cittadina dell’Alcantara alla S.S. 185, ed ai cui margini, negli ultimi decenni, sono sorti diversi insediamenti abitativi, attività commerciali e turistiche nonché uffici pubblici (come la sede dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara). Ebbene: quanto mostrato dalle suddette immagini non è la conseguenza di una calamità improvvisa, perché quelle buche e quei “crateri”, che mettono seriamente a repentaglio l’incolumità dell’automobilista, fanno bella mostra di sé da tempo immemorabile. Ed ovviamente, le intense piogge e grandinate di questo particolarmente rigido inverno hanno ulteriormente “modellato” tali “sculture”, creando un vero e proprio… campo da golf. Per chi si trova al volante, scansare quelle “trappole” è pressoché impossibile in quanto sono uniformemente “spalmate” su ambedue i sensi di marcia.
Ma la francavillese Via dei Mulini non è certo l’unica arteria “gruviera” della Valle dell’Alcantara. In questi giorni ci sono, infatti, giunte diverse segnalazioni di danni riportati da veicoli in transito lungo la Strada Provinciale 89, importante asse di collegamento tra il Comune etneo di Randazzo ed i centri valligiani messinesi di Mojo e Malvagna. Durante una recente serata parecchio piovosa, in particolare, un automobilista proveniente da Randazzo e diretto a Malvagna ha spaccato un copertone essendo incappato in una buca larga e profonda che non aveva avuto la possibilità di notare e scansare perché coperta dall’acqua.
Cosa aspettano, dunque, l’Anas (per quanto riguarda le strade statali, come Via dei Mulini a Francavilla) e le altre istituzioni competenti (come i commissari delle ex Province Regionali per quanto concerne le arterie provinciali) per disporre gli opportuni ed urgenti interventi di messa in sicurezza di queste arterie “colabrodo”?! Forse deve prima scapparci il morto?! Oppure, tanto per “risparmiare”, si attende che si producano nuove buche con le altre precipitazioni che potrebbero ancora verificarsi da qui all’inizio dell’estate?!
Per il cittadino, intanto, pagare il bollo auto è un obbligo, così come è obbligatoria l’assicurazione sui veicoli, che in Sicilia, guarda caso, risulta essere la più cara d’Italia, proprio perché da noi i rischi di sinistri sono maggiori a causa della precaria rete viaria della nostra regione. In definitiva, dunque, quei soldi che ogni anno versiamo allo Stato a titolo di “tassa di circolazione” non vengono sufficientemente impiegati, come invece “teoricamente” si dovrebbe, per rendere agevolmente percorribili e sicure le nostre strade. E, di conseguenza, al danno si aggiunge pure la beffa, ossia il dover affrontare dei costi assicurativi maggiori, non certo perché i siciliani l’auto la guidiamo male, bensì per colpa di tutte quelle pubbliche istituzioni che, con i loro comportamenti omissivi, continuano ostinatamente a mantenere la viabilità dell’isola in una situazione di alto rischio.
Rodolfo Amodeo