Antonio Macrì, organizer del locale Meet Up pentastellato, sottolinea che nessuna delle coalizioni scese in campo per le imminenti elezioni amministrative rappresenta il “nuovo” e che con alcuni esponenti della lista che candida a sindaco Giuseppe Cacciola c’era stata solo la condivisione di qualche singola iniziativa
Quando riceviamo un comunicato stampa, ci sentiamo in dovere di non limitarci al semplice e banale “copia e incolla”: onde renderlo più interessante e capibile ai nostri lettori, lo corrediamo di una presentazione introduttiva e di qualche informazione aggiuntiva, sulla scorta di quanto ci è dato conoscere in merito al contesto nel quale esso si origina.
Così, qualche giorno fa, ricevendo e pubblicando integralmente un comunicato con il quale il Meet Up Cinque Stelle di Giardini Naxos ha annunciato di voler rimanere totalmente estraneo all’imminente competizione elettorale amministrativa della prima colonia greca di Sicilia, abbiamo ricordato che i pentastellati naxioti, sino a poche settimane addietro, avevano aderito ad alcune pubbliche iniziative promosse da coloro i quali hanno poi dato vita alla lista “Agorà 2015”, che candida a sindaco Giuseppe Cacciola.
Nelle appena trascorse ore ci ha, quindi, contattato Antonio Macrì (nella foto), organizer del Meet Up M5S di Giardini Naxos, per fare una puntualizzazione al riguardo.
«Nell’imminente competizione elettorale del nostro Comune – ha sottolineato Macrì – non ravvisiamo nulla di “nuovo” in nessuna delle coalizioni scese in campo. Come avete titolato voi, pertanto, preferiamo restare “alla finestra”, pur continuando a fare politica nel vero interesse della cittadinanza (a cominciare dalle “democratiche” riprese televisive delle sedute di Consiglio Comunale) ed al di là dei ruoli istituzionali. Vero è che con alcuni esponenti della lista “Agorà 2015” abbiamo nei mesi scorsi collaborato in occasione di qualche condivisibilissima iniziativa, come la mobilitazione contro il nuovo discutibilissimo porto turistico di Giardini Naxos; ma ciò non significa che avremmo dovuto automaticamente stringere accordi ed alleanze elettorali con loro».
Rodolfo Amodeo