La svolta. In seguito alla diffusione da parte del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, degli atti dell’appalto per la gestione del Cara di Mineo alle procure di Catania e Caltagirone, spuntano, com’era prevedibile, nomi nuovi sui quali si sta indagando in queste ore (leggi Cara di Mineo, siamo alla sceneggiata).
Sono due le inchieste aperte: una dalla Procura di Mineo, competente per territorio, e una dalla Dda di Catania, per reati collegati all’immigrazione. Nel giro di pochi giorni, infatti, l’inchiesta ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di undici nomi, tra i quali figura anche Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura dell’Ncd, ex “soggetto attutatore” del progetto.
Tempestiva la risposta di Castiglione attraverso una nota: “Io indagato? Lo apprendo dalla stampa, non ne so nulla. Non posso commentare quello che non conosco, ma ho grande fiducia nella magistratura”.
Tra gli altri nomi ci sarebbero quelli di Anna Aloisio, sindaco Ncd di Mineo, dall’anno scorso alla guida del “Consorzio calatino terra di accoglienza”, il direttore generale del Consorzio, responsabile della gara, un architetto che sedeva nella commissione aggiudicatrice e un esponente della Cascina ristorazione, l’azienda vincitrice che avrebbe pagato ad un componente della commissione “un compenso da 10.000 euro al mese”.
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