In merito alla piena utilizzazione degli spazi di proprietà comunale della zona artigianale, l’associazione ha voluto suggerire all’amministrazione una proposta, condivisa in linea generale dal sindaco, che tende al sostegno delle nuove imprese: il progetto “start-up” che tende alla utilizzazione di spazi pubblici nei quali avviare progetti innovativi d’impresa.
Spiega D’Urso: “Articolo 1 ha proposto la realizzazione di un bando concorso aperto alle imprese, qualunque ne sia la forma, costituite da cittadini italiani e/o della Comunità europea, al fine di assegnare al progetto meritevole di finanziamento uno di tali spazi in comodato d’uso per un periodo di tempo utile allo sviluppo dell’impresa. Tra i criteri di valutazione si è suggerito di tenere conto del numero di soggetti inseriti nel progetto sia direttamente che nell’indotto, dell’età media inferiore ai 35 anni, degli studi e delle analisi che dimostrino che la realizzazione di prodotti, materiali o servizi, sia capace di penetrare nel mercato globale e di mantenerne la commerciabilità, della capacità d’innovazione del progetto nello sviluppo del processo di produzione, dell’impatto sul territorio sia sotto il profilo strettamente economico che nel rispetto dell’ambiente e della salubrità del processo di lavorazione”.
Tutto questo a quale scopo? “Lo scopo dell’iniziativa che Articolo 1 propone – spiega D’Urso – è di favorire, attraverso idonee ed appropriate politiche pubbliche, con i pochi mezzi a disposizione dell’amministrazione, ma con uno sguardo più alto e lungimirante di chi deve occuparsi esclusivamente di manutenzione della città, lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile con l’effetto emulativo che una nuova attività innovativa, nel contesto di un ambiente economico parecchio arretrato e privo di stimoli competitivi, potrebbe dare al territorio. In questo modo l’Ente Pubblico, a fronte di mancati introiti di affitto darebbe l’opportunità di far crescere un’attività economica con gli indubbi vantaggi per l’occupazione e per l’immagine dell’Ente”.
L’associazione Articolo 1 ha proposto anche di mettere a disposizione spazi di proprietà comunale utili per realizzare attività di co-working, da affittare a giovani professionisti e creativi, anche per pochi giorni, al solo costo delle spese di gestione. Propedeutica a tali iniziative è però l’individuazione di spazi idonei e la realizzazione di servizi ed attrezzature che possano essere messe a disposizione con prezzi calmierati in funzione dell’età e della capacità “produttiva” dell’attività ospitata.
“L’iniziativa tende ad agevolare, da una parte, l’inizio attività di giovani professionisti, socializzando le spese di gestione per affitti e le attrezzature necessarie all’avvio delle attività (energia elettrica, rete telefonica, stampanti in rete, wifi, arredamento, etc.), dall’altro costituendo un ambiente favorevole alla condivisione e socializzazione di esperienze e progettualità”.
A conclusione dell’incontro le due parti hanno stabilito di fare il punto delle proposte in un successivo incontro in modo da definire meglio la fattibilità economica, l’individuazione degli spazi ed i passi necessari.
Mario Pafumi