“Agrinsieme Catania” è impegnata attivamente nell’organizzazione della manifestazione nazionale contro l’Imu agricola in programma per fine marzo: “Siamo già a lavoro – spiegano i dirigenti “Agrinsieme Catania” – per dare vita ad una mobilitazione di grande impatto. Saremo in piazza insieme agli agricoltori di tutte le regioni per ribadire che non si può tassare la terra, uno strumento imprescindibile per la vita e il lavoro agricolo e che non si può pretendere una tassa su un bene strumentale per la produzione non solo di cibo, ma anche di benessere per la comunità tutta.
Siamo rimasti oltremodo delusi dal voto del Senato che a fine febbraio ha bocciato l’emendamento presentato da alcuni senatori al fine di esentare dal pagamento dell’imposta municipale (Imu) i terreni agricoli. All’approvazione dell’emendamento sono purtroppo mancati 5 voti, in una votazione che ha visto sette senatori siciliani votare contro e altri tre assenti in aula, nel giorno in cui si decideva la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole siciliane. Il governo continua a coniare slogan a favore del ritorno degli imprenditori e di giovani all’agricoltura, continua ad affermare che il futuro del nostro Paese siamo noi imprenditori agricoli e che l’agricoltura sarà il volano per farci uscire dalla crisi ma, poi, ci vuole obbligare a pagare un’imposta iniqua non sulla produzione, ma addirittura sullo strumento per produrre, a prescindere da quanto quel terreno abbia reso in termini economici all’agricoltore, a prescindere se sia stato vittima di calamità o altri eventi incontrollabili.
Le modifiche apportate nel passaggio parlamentare al Senato sull’Imu agricola, sono decisamente insufficienti e per questo saremo di nuovo in piazza per protestare contro questo Governo che da una parte sottolinea come siano troppi a oggi i terreni rimasti abbandonati e poi, con questa tassa, incentiva l’abbandono del settore agricolo, costringendo, nei fatti, gli agricoltori a lasciare un comparto in perenne difficoltà ed i giovani a gettare la spugna e cercare un’alternativa migliore con meno rischi dal punto di vista economico”.
Orazio Vasta
foto di Rossella Sturiale