Catania, confronto sulla riforma del mercato del lavoro -
Catania
15°

Catania, confronto sulla riforma del mercato del lavoro

Catania, confronto sulla riforma del mercato del lavoro

“Con la riforma del lavoro del Governo Renzi cade l’alibi della difficoltà di fare nuove assunzioni. Da marzo ci sono nuove tutele per i lavoratori, grazie al contratto a tempo indeterminato, e incentivi per le imprese. Vogliamo lanciare un appello alle imprese, perché sfruttino queste opportunità e assumano soprattutto giovani e donne che hanno patito di più gli effetti della crisi economica, ma anche al Governo, perché fatte queste riforme torni a mettere al centro delle priorità il Mezzogiorno, che ha bisogno di un aiuto in più”: a parlare è il parlamentare nazionale del Partito Democratico Giuseppe Berretta,concludendo  i lavori dell’incontro sul  tema “Crescita, sviluppo, occupazione: le proposte del Governo Renzi”,che si è svolto ieri a Catania, iniziativa a cura  della ” Fondazione Fabbrica”,presso la sala del SAL (Spazio Avanzamento Lavori). Al confronto hanno partecipato, tra gli altri, il rettore dell’Ateneo Giacomo Pignataro, la segretaria provinciale della Cisl Rosaria Rotolo, Bruno Busacca, responsabile della segreteria tecnica del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Maurizio Caserta (docente di Economia politica), il professore associato di Diritto del Lavoro Giancarlo Ricci, il dottore di ricerca in Diritto del Lavoro europeo Sergio Cosentino, il presidente della Sac Salvatore Bonura, il vicepresidente del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono, il presidente di Legacoop Giuseppe Giansiracusa, l’imprenditore Seby Costanzo.

L’incontro aperto dal presidente di “Fabbrica” Antonio Fiumefreddo e moderato da Saro Condorelli – è stato realizzato per approfondire i tanti aspetti del Jobs Act, una riforma che – secondo il consigliere comunale del Pd Niccolò Notarbartolo– “è uno spartiacque, che mira a trasformare il precariato in occupazione stabile, ma su cui troppo spesso ci si confronta per semplici slogan”. 

Busacca: “I dati Istat ci dicono che dal 2007 al 2013 l’Italia ha perso 900 mila posti di lavoro, in particolare a tempo indeterminato: siamo partiti da questo dato di fatto per creare una cornice giuridica chiara, certa e semplice che possa incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.Misure che rendono più conveniente il contratto tempo indeterminato a tutele crescenti rispetto al contratto a termine, ma che prevedono anche il riordino del sistema di ammortizzatori sociali e la revisione delle politiche attive del lavoro, con la creazione di una Agenzia nazionale per l’occupazione che sostituirà i 550 piccoli uffici di collocamento sparsi nelle Regioni, che non funzionano perché negli ultimi anni si è disinvestito in questo settore, a differenza di Francia, Gran Bretagna e Germania” .

Cosentino: “In sintesi, l’obiettivo del Governo è rendere più conveniente alle aziende assumere a tempo indeterminato, ma un’altra grande novità riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali, che vengono semplificati ed estesi ad una platea più grande di possibili beneficiari” .

Ricci: “Il Governo ha puntato sul contratto a tempo indeterminato, rendendolo più conveniente per le imprese che assumono e intervenendo sul sistema di tutele per il lavoratore in caso di licenziamento.La scommessa di questa riforma è che queste misure, incluse quelle che riguardano i licenziamenti, possano tradursi in effetti positivi per le aziende che vogliono assumere, per i giovani e i disoccupati rimasti fuori dal mondo del lavoro o bloccati nel precariato, agganciando questi interventi alla ripresa economica”.

Condorelli, ha citato anche le previsioni Ocse: “Aumento del Pil nel 2015 dello 0,6 per cento, dell’1,3 nel 2016”.

Caserta: “Occorre, innanzitutto, modificare il sistema delle aspettative, quindi far crescere la domanda e creare nuovi posti di lavoro. Anche in Sicilia, il vero problema è riversare capitale sul sistema produttivo, che sia pubblico o privato , solo così potremo creare un sistema strutturale e infrastrutturale nei prossimi cinque anni”.

Berretta, “Il Governo sta mettendo in campo tante riforme per far ripartire il Paese, ma ha dimenticato il Sud, sparito dall’agenda politica . Il Mezzogiorno ha finalmente capito che l’assistenzialismo è stato una trappola: ora occorre una maggiore attenzione da parte del Governo nazionale, per cogliere le tante eccellenze che qui al Sud, in Sicilia e a Catania ci sono e hanno bisogno di nuove opportunità”.

Orazio Vasta

Nella foto,da sinistra: Rosaria Rotolo, Sergio Cosentino, Bruno Busacca, Rosario Condorelli, Giuseppe Berretta, Maurizio Caserta, Giancarlo Ricci

Potrebbero interessarti anche