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Rischio sismico e prevenzione, mai abbassare la guardia

Rischio sismico e prevenzione, mai abbassare la guardia

Sull’alto rischio sismico nella Sicilia orientale bisogna sempre parlarne, tenere desta l’attenzione sulla vulnerabilità accertata di oltre il 70 per cento degli edifici, perché è la continuità del dibattito tra professionisti e istituzioni, insieme alla costante sensibilizzazione alla cittadinanza, che consente di operare concretamente a beneficio dell’intero territorio.

Lo sanno bene i tecnici del settore, gli ingegneri in prima linea, che sul tema della prevenzione antisismica fanno convergere molta formazione e aggiornamento. L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania su questo fronte ha stretto un’efficiente sinergia con la Protezione civile, in particolar modo per supportare gli iscritti nell’attuazione dell’«Ordinanza del Capo della Protezione Civile n. 171/2014», attraverso cui vengono destinati alla Sicilia 4milioni e 700mila euro per gli interventi preventivi su edifici pubblici e privati. Un’ordinanza che segue, nelle stesse modalità e cifre, la precedente, la n. 52/2013.

All’ultimo convegno sulla tematica – organizzato da Ordine e Fondazione Ingegneri, in un noto hotel di Viagrande – è intervenuto anche il dirigente generale del Dipartimento siciliano della Protezione Civile Calogero Foti, il quale ha affermato che «sono proprio gli ingegneri a fare la differenza per la sicurezza antisismica delle città e per quella idrogeologica del territorio».

Lo ha confermato il presidente dell’Ordine Santi Maria Cascone che, nel ribadire l’impegno costante alla diffusione della cultura della sicurezza, ha annunciato «la stesura di linee guida, insieme con la Protezione Civile, per l’attuazione degli interventi di messa in sicurezza».

Un’iniziativa di delicata importanza, voluta per incrementare l’ottimo riscontro dato dai professionisti etnei nei confronti dello sportello di consulenza attivato lo scorso anno dai due enti. «Più richieste si registrano per l’utilizzo dei fondi, maggiore è la possibilità di distribuire meglio le risorse economiche – ha specificato Cascone, rivolgendosi a una platea di 450 ingegneri –. Accompagnare i colleghi nella compilazione dell’iter burocratico implica una corretta ed equa manifestazione delle esigenze delle nostre città».

«A seguito dell’ordinanza 52/2013 – ha dichiarato il dirigente dell’Unità operativa del Dipartimento Protezione Civile di Catania Alfio Cannizzo – si sono registrate duemila adesioni in tutta la regione. Circa duecento sono le istanze che i fondi consentono di soddisfare nel territorio catanese. Sembrano numeri esigui se considerati per singolarmente e se commisurati alla mole di esigenze, ma se vengono letti nella prospettiva della continuità annuale, cioè ordinanza dopo ordinanza, le cifre dimostrano interventi rilevanti. Bissando e, ancora meglio, incrementando con la n. 171/2014 i numeri del precedente anno, l’opportunità che viene da queste risorse incide seriamente in modo positivo sulla vita e l’incolumità della cittadinanza».

«Le iniziative sulla prevenzione antisismica consentono di toccare con mano il valore della formazione per la nostra categoria – ha aggiunto il presidente della Fondazione Mauro Scaccianoce –. L’aggiornamento professionale non può essere inteso come mero obbligo, ma piuttosto come reale strumento di crescita».

All’incontro hanno inoltre preso la parola, durante gli interventi moderati dal segretario dell’Ordine Alfio Grassi, il presidente dell’Ance Catania Nicola Colombrita, il vicepresidente dell’Ordine etneo degli Architetti Salvo Fiorito, che ha sottolineato come «oltre agli interventi strutturali sono fondamentali anche quelli culturali, volti alla valorizzazione del recupero del patrimonio edilizio», Marcello Pezzino della Protezione Civile di Catania, Fabio Neri e Giuseppe Margani dell’Università degli studi etnea.

Michele Milazzo 

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