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Catania, controlli serrati per la ristorazione

Catania, controlli serrati per la ristorazione

foto6Continuano i servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dell’illegalità diffusa e, in particolar modo, dell’insidioso reato di frode.

Questa volta, la “Task Force” delle Volanti è stata affiancata, oltre che dalla Polizia Locale, dal personale dell’ASP e dell’Ispettorato del Lavoro, anche dalle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale.

Ne è nato un servizio in grande stile che ha visto coinvolti diversi esercizi di ristorazione, alcuni dei quali molto noti.

E così come sono stati resi noti i nomi di coloro che in passato hanno trasgredito le norme igieniche e sanitarie, corre l’obbligo di citare anche i ristoratori virtuosi come “Serafino” e “Don Turiddo” di via Musumeci: in entrambi i casi, i poliziotti hanno riscontrato il pieno rispetto delle regole igieniche sulla conservazione degli alimenti, l’osservanza delle normative e la regolarità del personale impiegato.

È il modello al quale la Polizia di Stato si è dedicata con impegno per far comprendere a tutti che la legalità paga in ogni campo, soprattutto a Catania.

Di diverso avviso il responsabile del “Ma Bangliang”, un ristorante cinese di via Delle Guardie: nelle cucine del locale, gli agenti hanno persino fatto fatica a identificare il tipo di alimenti che sarebbero stati serviti ai tavoli. La sporcizia dominava dappertutto e accanto ai “cibi” stavano sitemati detersivi e prodotti chimici d’ogni sorta: una situazione inaccettabile.

Il titolare del ristorante è stato denunciato per frode in commercio e il negozio è stato chiuso. Sequestrati, infine, oltre 200 kg. di alimenti, tra pesce e carne.

Il servizio è proseguito con una puntata nella zona tra il viale Africa e la Stazione Centrale, dove sono state fermate e controllate 7 prostitute romene la cui regolare presenza sul territorio dello Stato è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania, per l’eventuale adozione del provvedimento d’espulsione.

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