Alle 20.30 circa di ieri sera, in Catania, al civico 2 di viale Castagnola ignoti esplodevano 1 colpo di pistola all’indirizzo di Giovanni Di Bella, catanese, 46enne, rigattiere, attinto al torace mentre si trovava in strada nei pressi dello ingresso della propria abitazione.
Nonostante le notevoli difficoltà nel ricostruire la scena del crimine, trovandosi in un’area ad elevata densità criminale, caratterizzata dalla totale assenza di testimoni, i carabinieri, sin dai primi accertamenti e dalle prime ricostruzioni, apprendevano che, nel pomeriggio del 30 marzo, alle 19.00 circa, il figlio della vittima, un 14enne, aveva avuto un acceso diverbio con un altro giovane del luogo, a causa di un comune interesse per una ragazza. L’ipotesi investigativa che l’efferato evento potesse essere legato a tale dinamica, ha indotto gli investigatori a stringere immediatamente il cerchio intorno alla famiglia del predetto ed ai loro ultimi movimenti, apprendendo così che la lite era effettivamente avvenuta ed aveva visto coinvolto, come controparte, un 13enne di una famiglia abitante nel vicino Viale Librino, già nota per pregresse vicende penali.
Tale circostanza ha avvalorato ulteriormente il quadro indiziario che, grazie ad un meticoloso lavoro di interpolazione delle sommarie informazioni raccolte dalle parti in causa, la visione di telecamere presenti in zona e le intercettazioni attivate sin nell’immediatezza dei fatti, ha permesso la ricostruzione dei fatti, consentendo di capire che, nel pomeriggio, si era verificata una prima lite tra i due minori che, successivamente, vedeva coinvolti, per un chiarimento, da un lato la vittima, inquanto padre del 14enne, e dall’altro tale Alessio Marino, 19enne, fratello del 13enne. Il chiarimento, purtroppo non andato a buon fine, è finito con pesanti insulti ed accuse sferrate nei pressi del condominio del Di Bella.
Dopo circa dieci minuti, alle 20.30 circa, si verificava un terzo incontro tra le parti, purtroppo fatale, in quanto, mentre la vittima si accingeva ad uscire dal suo palazzo probabilmente per recarsi a comprare il pane per la cena, il Marino esplodeva, senza neppure dargli il tempo di difendersi, un colpo di pistola che colpiva al torace il poveretto, che si accasciava esanime nei pressi dell’androne dell’immobile, dove è stato trovato e soccorso da alcuni vicini che lo aiuteranno a raggiungere l’ambulanza del 118.
I Carabinieri di Catania, che già nella notte hanno sottoposto all’esame dello stub l’omicida, nel primo pomeriggio di oggi gli hanno notificato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, coordinata dal Procuratore Capo Giovanni Salvi.
L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.