Giarre e i riti pasquali tra passato e presente VIDEO e FOTO GALLERY STORICA

Con la “Missa in coena Domini” nella quale viene ricordata la lavanda dei piedi di Gesù agli Apostoli, entra nel vivo la “Settimama Santa” pasquale. Una tradizione che a Giarre è fortemente sentita dai cittadini tutti a prescindere dal fatto che siano o meno praticanti: la Santa Pasqua e in particolare i riti della settimana Santa, a partire dalla “Domenica delle Palme”, richiamano i cittadini giarresi e li portano alla partecipazione di uno dei pochi riti collettivi rimasti vivi nell’ethos popolare. Riti che affondano le loro radici nella fondazione del Comune e nella costruzione della “civiltà giarrese”.

Non importa se durante tutto l’anno non si vada a Messa e non si pratichino i sacramenti, per Pasqua tutti vogliono partecipare a modo loro ai momenti più “forti” e aggreganti l’intera comunità: la “Missa in coena Domini”, con la lavanda dei piedi e soprattutto la processione del venerdì santo, con la “calata du Calvariu”. Protagonisti da sempre sono i dodici “Apostoli”. Un tempo, quando la Pasqua veniva celebrata di giorno, i dodici venivano scelti per rappresentare le forze produttive e artigianali della città, poi, via via, tra i giovani più attivi della Parrocchia, cosa che avviene ancora oggi. Un tempo una famiglia della città ospitava gli Apostoli per il rito dell’ultima cena, offrendo ben dodici portate, oggi gli Apostoli si auto tassano e raccolgono fondi per i bisognosi. In ogni caso, chi ha l’onore di fare l’Apostolo nel Duomo fa un percorso di riflessione e di fede. Generazioni di giarresi si sono tramandati questa “Missione” che ha lasciato un segno profondo nella loro vita.

Ieri sera, giovedì santo, il rito della lavanda dei piedi si è ripetuto, ancora una volta, ma in una chiesa Madre ferita e abbandonata, nel pieno dei “festeggiamenti” per il bicentenario di fondazione del Comune. In un Duomo gremito di gente, che pur con il gravissimo disagio della mancanza di spazi dovuto agli eterni lavori in corso, ha voluto essere presente al tradizionale rito. Il parroco, don Domenico Massimino affiancato dal vicario Padre Deva, non ha detto nulla sui gravissimi disagi che la Comunità parrocchiale e l’intera città sta vivendo a causa del mancato  completamento dei lavori del Duomo, ma ha fatto un profondo appello alla “necessità dell’amore”. Non sono state le solite parole di una solita omelia, traspariva dalle parole del parroco sofferenza e desiderio di poter fare qualcosa per la povertà che ormai diventa sempre più larga tra gli strati sociali cittadini, che pure la vivono con grande dignità.

Ieri sera i giarresi sono andati a pregare nelle varie chiese filiali per la classica visita agli altari del Santissimo ed è stato un bel momento d’incontro con Dio e con gli amici, un’occasione divenuta preziosa, visto che ormai si tende all’isolamento e la socializzazione è affidata più ai social network che agli incontri personali “dal vivo”. La Pasqua quest’anno a Giarre è più mesta, più spirituale, forse più sentita perché c’è un’aria pesante di crisi e di sfiducia verso un futuro troppo incerto. Sfiducia verso chi promette e non mantiene; sfiducia verso una politica che è più un teatrino che un servizio verso la collettività; sfiducia in una ripresa che sembra una chimera…

Stasera ci sarà il tradizionale mesto corteo che dalla chiesa di San Camillo al sagrato del Duomo (ancora una volta al sagrato e non all’interno del massimo tempio cittadino!) accompagnerà in processione i simulacri del Cristo deposto dalla croce e dell’Addolorata, portati a spalla dai dodici Apostoli. Un’occasione per pregare e chiedere a Dio la conversione del cuore e la capacità di essere veri e non ipocriti; di chiedere a Dio la possibilità di una resurrezione personale e della  intera comunità cittadina.

Mario Pafumi

Foto e video Mario Pafumi

Nella fotogallery Apostoli Anni 50 – 60 – 70 – 80 – 2000 (Straordinari per l’Anno Santo) e 2015 e gli altari del giovedì Santo del Duomo – Chiesa Oratorio – Chiesa Madonna delle Grazie – Cappella dell’Istituto Sacro Cuore – Santuario di Santa Maria La Strada

GLI APOSTOLI DAL 1592 AD OGGI

GLI ALTARI DELLE CHIESE CITTADINE