Il comandante della Polizia municipale di Randazzo, Gaetano Cullurà (a sinistra nella foto), è stato autorizzato a fregiarsi del grado di capitano, in altri termini di commissario capo, raggiungendo così il culmine della sua carriera.
I gradi superiori, composti da tre stelle bordate di rosso e da tre anelli applicati sul soggolo color oro del berretto sono stati conferiti dal sindaco Michele Mangione nel corso di una breve e partecipata cerimonia tenutasi nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”.
Oltre il sindaco, gli assessori e alcuni consiglieri comunali, era presente una rappresentanza di colleghi della Polizia municipale, tra cui il vicecomandante, tenente Rita Scuderi, e una delegazione di dipendenti comunali. Era inoltre presente il comandante della Compagnia carabinieri di Randazzo, capitano Alessio Perlorca, insieme al luogotenente Salvatore Laudani, responsabile dell’ufficio comando e al luogotenente Salvatore Lentini, comandante della locale Stazione Carabinieri. Erano presenti inoltre il luogotenente Alfredo Meli, comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Bronte, l’ispettore capo Santino Mangiò, comandante del Distaccamento della Polizia Stradale di Randazzo e l’ispettore superiore Giuseppe Pasqua, comandante del Distaccamento del Corpo Forestale di Randazzo.
Il neo capitano è in Polizia Municipale da venticinque anni (è entrato nel Corpo il primo aprile 1990 con il grado di maresciallo maggiore). Viene dalla gavetta ed è abituato a fare i fatti. Inquadrato nel ruolo degli ufficiali con il grado di tenente, dal primo gennaio 2009 ricopre l’incarico di comandante.
All’interno del Corpo di Polizia Municipale ha svolto diversi incarichi operativi: responsabile dell’ufficio di Polizia Giudiziaria, ambiente ed edilizia, responsabile dell’ufficio di Polizia commerciale e annonaria e infine responsabile della sala operativa comunale di Protezione Civile, incarico che mantiene tuttora.
Benché l’ufficio di Polizia Municipale sia necessario per la sicurezza dei cittadini e per il controllo del territorio – ricordiamo ai lettori che il comando dei vigili urbani di Randazzo tra il 1992 e il 1997 è stato oggetto di due diversi attentati incendiari, uno dei quali ancora irrisolto – le unità in servizio operativo sono soltanto sette, più il comandante, il suo vice, tre ausiliari del traffico (dipendenti part-time a tempo determinato) e altre tre unità distaccate (ufficio di protezione civile e Polizia ambientale). Tuttavia, la pianta organica ne prevede complessivamente ben oltre questo numero.
Grande, naturalmente, la soddisfazione dell’emozionatissimo neo capitano che, nel suo discorso, ha ringraziato il sindaco e l’amministrazione per le parole di stima e per la gratifica della promozione. “Continuerò a lavorare per la sicurezza del territorio comunale con lo stesso impegno di sempre – dichiara al nostro giornale il neo capitano, che aggiunge – certo, i problemi non mancano ma quello principale ritengo sia la carenza di unità in organico. In rapporto alle competenze che la legge attribuisce alla Polizia municipale – spiega il comandante – siamo troppo pochi. Basti pensare alla vastità del territorio (tre frazioni e una superficie complessiva di oltre 205 kmq che si estende all’interno dell’area protetta di tre parchi regionali, ndr), ma se aggiungessimo che Randazzo ha un centro storico pregevole da vigilare e un inestimabile ambiente naturale da salvaguardare, è chiaro che nostro organico è insufficiente a coprire giornalmente il fabbisogno di tutti i servizi richiesti. Sono abituato a lavorare in prima linea e non sarà il grado di capitano a farmi cambiare le mie abitudini operative – conclude il comandante Cullurà – il Corpo continuerà a operare in stretta collaborazione con i comandi delle altre forze di polizia presenti sul territorio, la cui stima reciproca è testimoniata anche dalla presenza dei rispettivi comandanti alla cerimonia”.
Intanto il comandante Cullurà ha fatto già la sua prima uscita ufficiale da capitano durante la processione del venerdì santo a fianco del sindaco Mangione.
Gaetano Scarpignato