La “falla” di quasi 5 milioni di euro (e che potrebbe ancora crescere) e lo spettro del dissesto a poco più di un mese dall’approvazione del Bilancio suscita grande apprensione negli ambienti del palazzo comunale giarrese. Il sindaco ostenta ottimismo (senza riuscirci) nonostante il quadro contabile sia drammatico. Se da un lato i numeri dettano legge, dall’altro è intollerabile che, al solito, nessuno pagherà per quella che sembra essere una addizione di negligenze gestionali.
Per lui nessun provvedimento, al netto di qualche sanzione disciplinare, salvo poi scoprire che taluni interventi del Segretario sono stati addirittura giudicati illegittimi proceduralmente. Nessun parere di Salvi, Cantone, ma sì… esageriamo… financo al presidente Mattarella, è stato chiesto circa la sua presunta incompatibilità per via dei procedimenti giudiziari nei quali è coinvolto.
Ora per il sindaco riuscire a trovare delle alchimie per scongiurare il dissesto sarà assai difficile ma non impossibile (ammesso che serva), con buona pace di “provvidence-man” Raffaele Musumeci che liquida la questione del buco con “tanto non accadrà nulla”, dimenticando che in quella seduta storica quando fu avallata la determina vergogna (75 bis) ora al centro di un procedimento giudiziario, “fece il tonto”, sapendo bene cosa era accaduto tra le segrete stanze del palazzo e di un saloncino anni ’70 di un quartiere residenziale benestante. Quel colpo di teatro (così lo definì l’ex consigliere Josè Sorbello) consentì di salvare il bilancio e le sedie dei consiglieri (gli stessi che oggi occupano i medesimi scranni).
Intanto, in III Commissione Bilancio, sono stati snocciolati tutti i numeri del potenziale crack finanziario. Numeri inquietanti che fanno riflettere: 860 mila euro (chiusura rapporti tra Ato Joniambiente e Comune); circa 300 mila euro derivanti dalle ultime mensilità del 2013 per somme trattenute dal Comune e non pagate a titolo di penalità cui pare l’Ente non abbia dato più seguito; 1 milione e 100 mila euro fatture fornitura elettrica (Eni) anni 2011/2014; ulteriori 754 mila euro per fatture fornitura elettrica (Edison); 278 mila euro (fornitura Enel Sole) derivanti da quattro fatture del 2012 e undici fatture del 2013; 950 mila euro sono somme per indennizzo dei vincoli preordinati all’esproprio (2005-2014); circa 500 mila euro per differenze derivanti dalla fornitura del servizio idrico.
Tra i debiti, spuntano, numerose fatture che attengono al 2014. In piena sindacatura Bonaccorsi. Il primo cittadino giarrese, afferma, senza pudore, che, evidentemente, “il dirigente non ha postato nel rispettivo bilancio dell’epoca i fabbisogni che erano necessari per il Comune. Ci sono competenze del sindaco e altre, invece, che riguardano il dirigente”.
Il sindaco anticipa che trasmetterà una dettagliata relazione alla Corte dei Conti, considerandolo un adempimento imprescindibile. Questa mattina, intanto, alle 12, in III Commissione è stato sentito il Collegio dei Revisori dei Conti che pare si sia mostrato alquanto “perplesso” su questi ulteriori debiti mentre domani sarebbe dovuto toccare all’ex dirigente della IV Area, arch. Venerando Russo, che invece sarà assente perché in licenza e verrà convocato la prossima settimana.
Nel frattempo stamane il sindaco è stato intervistato sul grave problema finanziario.