Com’era nelle previsioni, è stata una seduta campale quella svoltasi ieri sera nell’aula consiliare “Falcone e Borsellino”. Lo scontro tra i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione oltre la discussione della revoca della delibera n. 32/2013 relativa all’elezione del Presidente del Consiglio comunaleAntonino Grillo ha interessato anche altri temi della vita amministrativa locale.
All’apertura dell’adunanza, dopo l’appello nominale, il presidente Grillo ha letto una memoria alla fine della quale ha dichiarato che non avrebbe presieduto la seduta poiché l’ordine del giorno riguardava la sua persona e la carica istituzionale che egli ricopre. Di conseguenza il consiglio è stato condotto, con autorevolezza, dal vicepresidente Sebastiano Mollica.
Dopo un lungo e articolato dibattito, protrattosi sino le due della notte, e il tira e molla tra l’opposizione che ha ripetutamente chiesto a gran voce le dimissioni del Presidente Grillo e la maggioranza che, al contrario, lo invitava a non dimettersi, la proposta di deliberazione è stata messa ai voti. Hanno votato favorevolmente i nove consiglieri di opposizione presenti in aula, mentre il vicepresidente Mollica e la consigliera Salanitri hanno votato contro la proposta di revoca della delibera. Invece, i cinque consiglieri di maggioranza si sono allontanati dall’aula non partecipando alla votazione motivando tale scelta per la perplessità di votare (a favore o contro) un atto ritenuto non valido, come rilevato sia dal parere di regolarità tecnica del responsabile dell’ufficio Affari Generali sia del Segretario comunale.
L’approvazione della revoca della deliberazione n. 32/2013 non produrrà effetti giuridici, ma il segnale politico è chiaro. Circa metà dei consiglieri comunali hanno pubblicamente sfiduciato il Presidente, inasprendo ancora di più – quasi all’inverosimile – il dibattito politico consiliare.
Sull’argomento interviene con una nota anche il Sindaco Michele Mangione, che dal canto suo dichiara: “Prendo atto del tentativo di avvelenare ancora una volta il confronto politico da parte dei consiglieri che hanno votato la revoca della delibera con cui il Consigliere Nino Grillo è stato eletto Presidente del Consiglio Comunale. Atto di revoca che, a norma del vigente Statuto, non produrrà alcun effetto in quanto l’istituto della revoca non è disciplinato. Purtroppo ancora una volta si tenta di bloccare l’azione amministrativa di una Giunta municipale che sta disperatamente tentando di sollevare le tristi e penose condizioni in cui, negli ultimi decenni, è stato condotto l’Ente, anche con gravi responsabilità da parte di chi oggi fa opposizione. Gli ordini del giorno del Consiglio Comunale proposti – ma meglio sarebbe a dire imposti (in forza dei numeri) – dalle opposizioni sono ormai ripetitivi e pretestuosi. Purtroppo ci si dimentica che sono tanti i problemi, ereditati dal passato, che la città si aspetta vengano al più presto affrontati e risolti. Temi che, nonostante poi vengano proposti dalle stesse opposizioni e portati nelle varie commissioni, non si riesce mai a portare in Consiglio.Vorrei pertanto esprimere al Presidente Antonino Grillo tutta la mia stima personale e politica. Egli, infatti, è una persona corretta, generosa e sensibile, che certo non merita, nemmeno dai più accaniti oppositori politici, tali violenti e gratuiti attacchi. Tuttavia,mi auspico che, in futuro, si ritrovino le ragioni di una proficua dialettica e di una serena collaborazione onde aggredire i tanti problemi che attualmente attanagliano la nostra città, ferme restando le legittime differenze democratiche fra maggioranza e opposizione”.
Gaetano Scarpignato