Infermiere rubava farmaci da ospedale: arrestato -
Catania

Infermiere rubava farmaci da ospedale: arrestato

Infermiere rubava farmaci da ospedale: arrestato

Paterno - infermiereI militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, su disposizione del G.I.P. del Tribunale etneo, dott.ssa Rosa Alba Recupido, hanno arrestato Pina Antonio Consolato, di 62 anni, infermiere in servizio presso il presidio ospedaliero SS. Salvatore di Paternò, con l’accusa di peculato, falso, truffa ai danni dello Stato e abusivo esercizio della professione medica. Tra gli altri indagati allo stato libero, per concorso nella condotta di peculato contestata al Pina, figura anche un medico, in servizio presso la medesima struttura ospedaliera. Inoltre, sono stati iscritti nel registro degli indagati anche i legali rappresentanti ed i titolari di strutture sanitarie private ubicate tra Catania e Palermo.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, sono state avviate dai finanzieri della Tenenza di Paternò sulla base di attività informativa svolta presso lo stesso Nosocomio nell’ambito dei servizi posti a tutela della spesa pubblica e, in particolare, di quella sanitaria. In particolare, dalle indagini effettuate dagli investigatori delle Fiamme Gialle, è emerso come l’infermiere, anche grazie alla collaborazione di altri dipendenti della medesima struttura, si appropriava sistematicamente di consistenti quantità di farmaci e di presidi sanitari in generale dell’Ospedale di Paternò. I servizi di osservazione e controllo, unitamente alle attività tecniche disposte dalla Procura, hanno consentito poi di verificare come il Pina si recava abitualmente presso alcune strutture sanitarie private di Catania e di Palermo (cliniche ginecologiche, centri per la cura dell’infertilità, ambulatori di chirurgia estetica, ecc.) dove sembrerebbe esercitasse abusivamente la professione di medico anestesista. Il Pina si recava, tra l’altro, presso le predette strutture anche durante l’orario di lavoro, spesso portando con sé i farmaci ed il materiale sanitario trafugato presso l’ospedale di appartenenza.

Anche in questo caso si avvaleva della complicità di persone terze, operanti presso l’Ospedale di Paternò, che provvedevano a timbrare il suo cartellino delle presenze.

Sono ancora in corso ulteriori indagini onde meglio delineare il ruolo di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda in esame, anche mediante attività di perquisizione e sequestro.

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