Randazzo, ritrovata vecchia bara con resti umani -
Catania

Randazzo, ritrovata vecchia bara con resti umani

Randazzo, ritrovata vecchia bara con resti umani

GorgoLegnameI resti di una vecchia cassa di legno e zinco contenente ossa umane (vertebre e altre ossa di piccola dimensione, mancano il teschio e le ossa lunghe) sono stati rinvenuti questa mattina in un terreno demaniale in contrada Gorgo del Legname, nei pressi del torrente Annunziata e pochi passi dall’antichissima chiesa della Madonna Annunziata del Rovere Bello, non lontano dall’abitato della frazione Murazzorotto.

A fare l’insolito, macabro, rinvenimento è stato un carabiniere in pensione che quotidianamente percorre quei luoghi per recarsi nel fondo di sua proprietà. A quanto pare la cassa, che dovette contenere il cadavere di una giovane donna deceduta, presumibilmente, circa 50/60 anni fa, è stata depositata da sconosciuti durante la notte appena trascorsa.

Ma cosa ci fa una cassa contenente resti umani fuori da un cimitero, nel cuore di una campagna? RestiUmani RandazzoAll’interrogativo dovrà rispondere la Procura di Catania che ha affidato le indagini ai carabinieri di Randazzo intervenuti sul posto allertati dal pensionato. Sul posto è intervenuta pure la Polizia Municipale con il Capitano Cullurà, l’ufficiale sanitario dell’Asp e il personale comunale addetto ai servizi cimiteriali. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di turno ha posto sotto sequestro i resti che al momento si trovano depositati presso l’obitorio del cimitero di Randazzo.

Gli investigatori tengono le bocche cucite e nulla trapela circa l’orientamento delle indagini. È chiaro che qualcuno vi abbia portato la cassa deliberatamente e chissà per quale ragione. Ci si chiede, ma da dove proviene e per quale motivo sia stata abbandonata proprio lì? Sicuramente si dovrà iniziare a indagare su eventuali anomalie, che si sarebbero potuti verificare ultimamente anche nei cimiteri dei comuni vicini ed eventualmente proseguire con l’esame del Dna delle ossa. Al Cimitero comunale di Randazzo, al momento, sebbene vi siano molti cantieri aperti, si apprende che non si segnalano ammanchi di bare. Eppure, appare improbabile che la cassa possa provenire dal difuori di un cimitero.

Tuttavia, non è da escludere un retroscena inquietante. E se i resti umani fossero serviti a degli sconosciuti per celebrare un rituale satanico nei pressi dell’antica chiesa, dove la tradizione popolare vuole che vi sostò Papa Urbano II nel 1089, lungo il suo tragitto per Troina? Benché suggestiva, la domanda trova il suo fondamento principale nella mancanza all’interno della cassa del teschio e delle altre ossa lunghe e negli strani accadimenti verificatisi negli ultimi anni a Randazzo e sistematicamente denunciati dal clero locale. Don Santo Leonardi, parroco del Sacro Cuore, nel settembre 2014, denunciò un probabile collegamento tra satanismo e il misterioso furto di oggetti sacri che ignoti asportarono da un piccolo simulacro della Madonna di Fatima collocata all’interno di una nicchia nel parco “Sciarone”. In quella circostanza il prelato, preoccupato dall’episodio, lanciò l’allarme circa la presenza a Randazzo di sette sataniche formate da persone alleate del demonio e quindi che offrono il culto a Satana.

Gaetano Scarpignato

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