C’era grande attesa per l’adunanza di ieri sera (giovedì) convocata dal presidente Antonino Grillo in seduta straordinaria e urgente per le ore 19 su richiesta di undici consiglieri (Pillera primo firmatario). L’ordine del giorno era un classico degli ultimi anni “Assenza di posti per sepoltura al Cimitero”.
La seduta, inizialmente, è stata sospesa per un’ora a causa della mancanza del numero legale. Dopo la ripresa dei lavori, piuttosto che discutere l’argomento all’ordine del giorno, è prevalsa una diatriba tra opposizione e maggioranza circa le conseguenze politico-amministrative della revoca della delibera n. 32/2013 relativa all’elezione del Presidente Antonino Grillo, approvata dal Consiglio comunale nella seduta del 9 aprile scorso.
L’opposizione disconoscendo la funzione al presidente Grillo, ne ha criticato aspramente il suo comportamento politico-istituzionale. Secondo i consiglieri di minoranza, il presidente Grillo ponendosi alla guida del Consiglio comunale di ieri ha manifestato pubblicamente di essere abbarbicato saldamente alla “poltrona”. Conseguentemente è sorta una disputa di natura giuridico-amministrativa che ha chiamato in causa pure il segretario comunale. In attesa della pubblicazione della suddetta delibera e di eventuali ricorsi giurisdizionali amministrativi, l’opposizione ha invitato il presidente ad assumere un comportamento politicamente responsabile facendo un passo indietro e affidando, quindi, la guida del Consiglio al vicepresidente. Dopo circa due ore di battaglia l’opposizione ha abbandonato l’aula, la seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale e rinviata a oggi, venerdì 17.
«Ritengo che sia inaccettabile la presa di posizione della maggioranza in merito alla revoca della delibera n. 32/2013 – dichiara il consigliere Antonino Guidotto dopo aver abbandonato l’aula –. Qualcuno dimentica che tutte le deliberazioni approvate dal Consiglio comunale, legittime o illegittime, giuste o ingiuste che siano, sono efficaci e soltanto l’organo che le ha emanate, nel nostro caso il Consiglio comunale, oppure l’organo giurisdizionale (il Tar) hanno l’eventuale possibilità di revocarle o di annullarne gli effetti. Nonostante questo sia risaputo da tutti – aggiunge Guidotto –, il consigliere Grillo non riconosce la sovranità del Consiglio comunale e focalizza su di sé le attenzioni, inasprendo il dibattito per combattere una crociata che non servirà a nessuno. Randazzo ha bisogno di un presidente neutrale e imparziale e non di una figura istituzionale asservita alla maggioranza. La poltrona non si tocca! Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto e di come “Randazzo va amata”».
Dal canto suo il presidente Grillo ha espresso la sua profonda amarezza per l’andamento dei lavori consiliari. «Mi sono impegnato affinché un tema così sentito dalla cittadinanza fosse esitato nel minor tempo possibile – afferma – ma devo prendere atto che l’opposizione preferisce posporre i problemi reali della città a questioni di minore importanza».
Gaetano Scarpignato