“La decisione di riqualificare il Pronto Soccorso del P.O. di Giarre, che di fatto ne comporta la definitiva chiusura, riteniamo che sia una determinazione quanto meno azzardata, fino a quando la rifunzionalizzazione del P.O. di Giarre e la riorganizzazione del P.S. di Acireale non avviene”. E’ quanto riferisce in una nota Cgil Funzione pubblica.

Fra l’altro, fino a questo momento, gli impegni sottoscritti  con i sindaci ed i contemporanei provvedimenti a sostegno dell’emergenza – rimarca la Cgil –  non sono stati attuati. Le nostre perplessità nascono anche dalle criticità che più volte come CGIL abbiamo denunciato. Le difficoltà del Pronto Soccorso di Acireale  non sono legate solo al potenziamento, peraltro indispensabile, delle risorse umane, ma anche a deficit strutturali dello stesso oltre alla carenza di posti letto .

Le difficoltà che si sono registrate in relazione ai ricoveri, l’insufficienza oggettiva della gestione dell’O.B.I. (Osservazione Breve Intensiva), il sovraccarico di prestazioni si sommano ad altre carenze che sono evidenti e che la cronaca ha spesso riportato.

Se consideriamo che nell’anno 2014 gli accessi al P.O. di Giarre sono stati  17.000, siamo seriamente preoccupati su quali conseguenze può avere un impatto di queste dimensioni in termini di organizzazione e di efficienza. Riteniamo pertanto, che un territorio che conta circa 100.000 abitanti,  che  raddoppiano nel periodo estivo, non può essere mortificato da decisioni affrettate ed in situazioni di estrema incertezza dovute alle perplessità sopra espresse.

Il diritto alla tutela della  salute dei cittadini – conclude la nota di Cgil Funzione pubblica – garantito dalla Costituzione non può essere calpestato e riteniamo che, al momento, non ci sono le condizioni perché i cittadini del territorio possano sentirsi al sicuro. Pertanto, invitiamo il Direttore Generale a rivedere la chiusura del P.S. di Giarre”.