Le proteste dell’organizzazione sindacale cislina di categoria, culminate nella massiccia mobilitazione del 15 aprile scorso, hanno indotto il Governo nazionale a sospendere la “famigerata” Naspi, ossia la nuova indennità di disoccupazione che, così com’è stata congegnata, penalizza fortemente i tanti lavoratori stagionali del comparto ricettivo-ristorativo
Ha sortito l’effetto sperato lo sciopero nazionale dello scorso 15 aprile indetto congiuntamente dalle organizzazioni sindacali Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs per protestare contro l’introduzione della “Naspi”, ossia la nuova assicurazione sociale per l’impiego prevista dal cosiddetto “Jobs Act”.
Tre le tre “piazze”, assieme a Roma e Milano, che hanno ospitato la megamanifestazione c’era quella di Taormina, dove la nuova regolamentazione del sussidio di disoccupazione ha destato non poche preoccupazioni nei tanti lavoratori stagionali del comparto turistico-ricettivo. Ma questi ultimi hanno tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che per la loro categoria è stata in queste ore disposta la sospensione della Naspi per tutto il 2015, anche grazie all’incisiva mobilitazione della Fisascat-Cisl di Messina, particolarmente sollecitata dallo “storico” sindacalista di Giardini Naxos Mario Ianniello, componente del Consiglio Provinciale e del Direttivo Regionale dell’organizzazione a difesa degli addetti al turismo.
«In pratica – ha spiegato Ianniello – con l’introduzione della Naspi, per poter beneficiare di almeno tre mesi del sussidio di disoccupazione occorre lavorare minimo sei mesi e, quindi, non sarà possibile assicurarsi un reddito per l’intero anno. Per riscuotere le dodici mensilità necessitano, dunque, almeno otto mesi di lavoro, condizione questa estremamente difficile a realizzarsi, specie nelle località a vocazione turistica, quali Taormina o la vicina Giardini Naxos, dove impera il lavoro di tipo stagionale, ossia limitato a pochi mesi l’anno. Pertanto, questa sospensione disposta dal Governo nazionale, su indicazione del consulente Stefano Sacchi, costituisce una boccata d’ossigeno per tutti i 250mila lavoratori stagionali italiani ed, in particolare, per quelli che operano nelle strutture turistico-ricettive del comprensorio taorminese, da cui è partita questa battaglia e che stava seriamente rischiando di perdere preziose risorse umane perché costrette ad espatriare e ad allontanarsi dalle loro famiglie per poter sopravvivere».
Dal canto suo, il segretario generale provinciale della Fisascat-Cisl di Messina, Pancrazio Di Leo, ha sottolineato che «la sospensione della Naspi è già un qualcosa di importante, ma non basta, in quanto è necessaria una rivisitazione normativa complessiva della materia. Adesso, in particolare, il Governo nazionale deve intervenire nei confronti delle aziende alberghiere per proporre soluzioni ed incentivi che possano allungare la stagionalità delle aperture, garantendo maggior lavoro per tutti. Insieme al segretario generale aggiunto Salvatore D’Agostino, alla segretaria territoriale Nunzia Tomaselli ed a Mario Ianniello continueremo, dunque, ad impegnarci finché i lavoratori che rappresentiamo non si sentiranno pienamente soddisfatti. Ci batteremo ad esempio, così come facciamo da tempo, per l’istituzione dei cosiddetti “patti d’area” territoriali o comprensoriali, mai presi seriamente in considerazione».
«E pensare – ha aggiunto Mario Ianniello – che a proposito di destagionalizzazione, sino a qualche anno fa le strutture turistico-ricettive di Taormina e dintorni rimanevano operative per più di dieci mesi all’anno. Poi è subentrata una sorta di “paura” che non si riesce a comprendere in quanto il territorio provinciale messinese vanta mete di assoluto prestigio come, a parte Taormina, le Isole Eolie. Una stagionalità di almeno otto mesi è, quindi, possibile. A questo punto tocca anche e soprattutto alle amministrazioni locali sostenere ed incentivare gli imprenditori più coraggiosi intenzionati ad investire sulla stagionalità lunga».
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra Pancrazio Di Leo ed il segretario nazionale della Fisascat-Cisl, Pierangelo Raineri, durante la recente manifestazione di Taormina ed, accanto, Raineri con Mario Ianniello