Come in tutte le grandi città italiane, in contemporanea, professori, maestri, personale Ata, studenti, genitori di Giarre e del suo hinterland, vestiti a lutto e con un lumino in mano, hanno espresso con un flash mob il proprio dissenso alla “Buona scuola” del governo Renzi. Il ritrovo ha visto maestri e professori indossare abiti neri, portare con sé un lumino rosso e un accendino.
Scopo del flash mob è stato suscitare coinvolgimento emotivo e partecipazione dell’opinione pubblica sulla lenta agonia della scuola statale. La manifestazione che ha avuto una buona partecipazione a Giarre è stata una rappresentazione artistica vivente per la Scuola statale che è un patrimonio da difendere. Un successo clamoroso, se si pensa che la stessa cosa è avvenuta contemporaneamente in tutte le città italiane. Mai visti tanti lavoratori della scuola tutti insieme.
“I docenti ci sono e sono stanchi di essere trattati come stracci da un governo che non rinnova il contratto da cinque anni bloccando gli stipendi – hanno gli insegnanti –; non assume i precari contravvenendo alle promesse; mantiene una burocrazia che blocca di fatto l’autonomia, la libertà e la possibilità di cooperare tra chi opera nella scuola e nel territorio; non consulta i lavoratori della scuola; mostra di non avere un piano serio e reale di investimenti e di assunzioni e soprattutto cambia continuamente il comparto”.
Mario Pafumi
foto di copertina di Carlo Tancredi Pafumi
foto all’interno di Nadia Messina