Giarre in arte: giovani artisti espongono

Gruart presenta “Atelier catastofre: scarti di mani e mare”

Legno, mare e Sicilia. Sono questi alcuni degli elementi che fanno da tema narrativo della mostra di scultura e fotografica dal titolo “Atelier catastofre: scarti di mani e mare”, a cura dell’artista MalaSpina che l’altra sera è stata inaugurata con un vernissage dall’associazione culturale Gru di Giarre , presso la propria sede in via Sartori, 20.

La mostra di sculture in legno e ferro è un percorso non linerare tra giochi di mare, terra, fuoco. Sono tronchi di legno rubati al mare e trasformati in velieri imperfetti, in profili di donna, in onde senza tempo. Un gioco fatto di luci e ombre che trasformano un pezzo di legno in una lampada, in una informe trinacria, in una maschera tribale dai lineamenti siculi.

L’artista, Marco La Spina, dal nome d’arte MalaSpina, ecco come racconta le sue opere: “Il mio bisogno non è stato mai quello di creare arte ma di lasciarmi andare ad un istante di totale abbandono, dove niente riesce a scalfire quella bolla di non pensiero, di astrazione – ed aggiunge –. Spero che la mia fatica vi piaccia, anche per un solo istante, che vi dia qualcosa, anche una qualsiasi emozione”.

La dote di lavorare il legno, come l’artista La Spina racconta, è stata acquisita sin da bambino nel laboratorio di falegnameria del nonno e del padre dove, guardandoli lavorare, ha imparato ad utilizzare i ferri del mestiere e a trasformarli in arte. Un ritorno alle origini, mai abbandonato, è quello di un giovane siciliano che si racconta o, in base ai punti di vista, ascolta quello che le sue opere d’arte dettano.

Il vernissage che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico sia tra soci e che non soci dell’associazione culturale giarrese, si è aperto con un live del musicista Angelo Musumeci dal titolo: “Apnea: concerto breve in Fadiesis”. La rassegna sarà aperta al pubblico fino a oggi, 24 aprile, dalle 19,00 alle 24,00 nei locali dell’associazione Gru di Giarre e si concluderà con una sonorizzazione di Marco Pianges.

Mariagrazia Tomarchio