Decapitato il clan Brunetto: i dettagli

I Carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno eseguito quindici ordinanze di custodia cautelare su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di sedici soggetti legati alla consorteria mafiosa facente capo a Paolo Brunetto, con influenza sui territori di Castiglione di Sicilia, Giarre e Fiumefreddo di Sicilia, ai quali sono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito delle sostanze stupefacenti ed estorsione; si tratta di un’associazione armata legata all’organizzazione criminale catanese denominata Santapaola-Ercolano, dedita a delitti contro il patrimonio e al traffico di sostanze stupefacenti, attività finalizzate all’arricchimento del sodalizio, al controllo del territorio e all’acquisizione, controllo e gestione del tessuto economico locale.

imageimageDurante lo svolgimento delle investigazioni  i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Randazzo hanno monitorato, con indagini tecniche e di tipo tradizionale, le attività del sodalizio criminale e dei suoi associati. Le risultanze investigative hanno confermato in pieno la vitalità e l’operatività del clan, articolato nella classica struttura organizzata e verticistica il cui ruolo apicale è rivestito da Pietro Carmelo Oliveri (nella foto a sinistra), sul territorio di Giarre e Fiumefreddo, nonché da Vincenzo Lomonaco, sul territorio di Castiglione di Sicilia e zone limitrofe. E stata accertata, infatti, l’esistenza di un gruppo criminale operativo nel territorio da ultimo indicato, strettamente legato all’organizzazione di stampo mafioso facente capo a Paolo Brunetto, deceduto nel giugno 2013, attualmente retta dall’Oliveri.

Le attività investigative hanno consentito di accertare una serie di condotte estorsive poste in essere ai danni di aziende del settore vitivinicolo operanti nel territorio di Castiglione di Sicilia e zone limitrofe, condotte manifestatesi attraverso richieste di somme di denaro, l’imposizione forzata della cosiddetta “Guardiania”, ovvero l’assunzione di personale. Tali richieste spesso sono state precedute da minacce ed atti di danneggiamento posti in essere all’interno delle aziende in questione. In particolare, la forza intimidatrice dell’organizzazione si è manifestata con esplicita violenza, arrivando a piegare le resistenze delle aziende raggiunte da richieste estorsive mediante atti di danneggiamento consistiti nel taglio di alberi da frutto, quali ulivi e interi filari di viti.

Le indagini hanno, altresì, disvelato l’esistenza di un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti anch’essa operante nei territori di Giarre, Castiglione di Sicilia e zone limitrofe, al cui vertice si pongono gli stessi Vincenzo Lomonaco (nella foto a destra) e Pietro Carmelo Oliveri, coadiuvati da altri indagati aventi il compito di cedere lo stupefacente al dettaglio.

Il G.I.P. ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di LOMONACO Vincenzo, classe ’70, CALANDRINO Giuseppe, classe ’74, DEL POPOLO Salvatore classe 61, LOMBARDO PONTILLO Giuseppe, classe ’87, LOMONACO Alessandro, classe ’91, OLIVIERI Pietro Carmelo, classe ’67, PAGANO Giuseppe, classe ’83, PANTANO Salvatore, classe ’91, TIZZONE Antonino, classe ’90, MERCIA Filippo, classe ’85, LOMONACO Giuseppe, classe ’73, PANTANO Salvatore classe ‘91, PAPOTTO Alfio, classe ’81,  ZAPPALÀ Luca Daniele, classe ’75.

E’ stata applicata la misura degli arresti domiciliari nei confronti di ARAMIS Emilio, classe ’58, e l’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti di LOMONACO Gaetano, classe ’85.