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Clan Brunetto, sequestrati beni per 1,4 milioni di euro

Clan Brunetto, sequestrati beni per 1,4 milioni di euro

Prosegue l’attività delle Fiamme gialle volta ad aggredire gli illeciti profitti accumulati dalla criminalità organizzata nella considerazione che essa rappresenta una delle misure più efficaci per il contrasto alla stessa. I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, hanno confiscato il patrimonio, pari a circa 1,4 milioni di euro, illecitamente accumulato da Rosario Russo, 63 anni, (nella foto, sotto) condannato nel 2011 con sentenza definitiva della Corte di Assise di Catania quale appartenente al gruppo diretto da Paolo Brunetto, riconducibile ai “Santapaola – Ercolano”, operante nell’area di Fiumefreddo di Sicilia.

RUSSO ROSARIO NATO A MASCALI IL 06.10.1952È in tale contesto che il Gruppo Misure di Prevenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania hanno da tempo avviato mirate indagini patrimoniali nei confronti del Russo e del proprio nucleo familiare allo scopo di verificare la coerenza del suo tenore di vita con i redditi dichiarati. A conclusione delle attività investigative, condotte anche attraverso l’utilizzo di appositi applicativi informatici sviluppati dalla Guardia di Finanza per l’analisi di tutte le informazioni disponibili nelle banche dati, è emerso chiaramente l’illecito arricchimento della famiglia Russo e la netta sproporzione fra il patrimonio disponibile, indebitamente accumulato nel corso degli anni per effetto delle ripetute condotte criminose, e i redditi ufficiali.

Basti pensare che negli anni dal 2004 al 2008 il Russo risulta aver dichiarato complessivamente redditi per soli 12.000 euro, quale dipendente di una società di costruzioni intestata a propri familiari. A costoro sono risultati intestati tutti beni, del valore di circa 1,4 milioni di euro, oggetto del sequestro disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale etneo. Si tratta di 4 immobili, 3 terreni, tutti siti in Mascali, due aziende (di cui una attiva nel settore edile) e i relativi automezzi da lavoro.

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